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L'uomo che vide l'infinito

Regia di Matt Brown vedi scheda film

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La recensione su L'uomo che vide l'infinito

di barabbovich
4 stelle

Negli anni Dieci del Novecento, Srinivasa Ramanujan (Patel) - un genio della matematica indiano e autodidatta - grazie all'appoggio del suo mentore, il professor Hardy (Irons), riesce a entrare nell'esclusivo Trinity College di Cambridge e a pubblicare per quella università, per poi essere ammesso come membro della Royal society, in compagnia di gente della statura di Bertrand Russell. Il film di Matt Brown, che parte dalla biografia di Robert Kanigel, racconta la breve vita di questo ragazzo morto di tubercolosi durante il viaggio di ritorno in India, dove aveva lasciato la madre e la moglie. Lo schema di questo biopic è assai simile a quello di opere come Agora: una comunità di scienziati bianchi, razzisti e parrucconi, refrattari a qualsiasi innovazione, che si trovano a fare la guerra a chi porta il caos nelle loro vite tranquille. Diffidenti soprattutto a causa della dimensione fortemente intuitiva delle scoperte di Ramanujan (a partire dai suoi studi sulle partizioni), quasi mai supportate da dimostrazioni, i matematici di Cambridge vennero smossi dalla tempra dell'anarchico e ateo Hardy, uomo burbero ma giusto. Il film si snoda con una narrazione classicissima, affidando il ruolo di protagonista allo sguardo da cernia della star indiana Dev Patel (The millionaire, Lion) e indugiando su una serie infinita e stucchevole di quadretti piagnucolosi.

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