Regia di Jason Bateman vedi scheda film
Passi la prima parte del film, dove una coppia di eccentrici americani, negli anni 70, organizzano surreali 'performance artistiche' inventando finti avvenimenti pubblici ad effetto (ad esempio una rapina in banca) con l'ausilio dei loro due bambini, che istrionicamente chiamano A e B, utilizzando solo le iniziali dei loro nomi. Poi il film decade miseramente, quando A(nnie) e B(axter), interpretati da Nicole Kidman e Jason Bateman, che è anche il regista del film, sono ormai adulti e avviene che i loro genitori, ormai anziani, ma rimasti pazzerelloni e non certo disposti a rinunciare alle loro improbabili finzioni pubbliche, spariscono misteriosamente. Saranno morti o la loro sparizione è l'ennesima performance dei due? E' quello che cercano di scoprire A e B, riunendosi alla bisogna, pur covando entrambi un certo rancore esistenziale verso i genitori e una malcelata disistima l'uno per l'altra. In effetti le loro vite adulte non riflettono minimamente la rischiosa originalità della loro infanzia. A è diventata un'attrice piena di rimpianti per le occasioni mancate, B una sorta di scrittore fallito che si diletta a fare pericolosi giochi di ruolo con amici buontemponi, che lo fanno finire in ospedale. Fuori ruolo la Kidman, forse un po' troppo avanti negli anni per fa la parte dell'attrice sexy (che però, udite udite, rifiuta una scena a seno nudo al regista del film che sta girando e con cui , poi, va a letto con disinvoltura). Irritante Jason Bateman, con quella perenne aria da adulto-bambino, come se stesse recitando in un film per ragazzi. La regia è curata, ma scolastica e prevedibile.
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