Regia di Jason Bateman vedi scheda film
Fin da quando erano piccoli, Annie (Kidman) e Baxter (Bateman), che i genitori hanno sempre chiamato A e B, hanno dovuto essere complici delle trovate teatrali dell'arte performativa di papà e mamma. Ormai adulti, i due figli si trovano davanti all'enigma della scomparsa dei loro congiunti. Per la polizia si tratta di un duplice omicidio. Dov'è la verità? È l'ennesima messa in scena o un brutale, tragico, paradossale fatto di cronaca nera, uno scherzo del destino che ha voluto prendersi la sua rivincita?
Alla sua prima prova dietro la macchina da presa, Jason Bateman firma un'opera non banale sul parossismo dell'arte, sulla dialettica continua tra arte e vita, verità e finzione e sui confini etici che l'arte stessa rappresenta. Il meccanismo narrativo, che fa leva su una variazione del paradosso di Schrödinger dello stato di vita/morte, è efficace e conferisce al film una sfumatura gialla assai pertinente. A funzionare meno bene è il registro stilistico, che rende palmare l'incertezza tra commedia e melodramma, con dialoghi qualche volta fuori misura.
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