Regia di Jason Bateman vedi scheda film
Potenzialmente interessantissimo prodotto in cui ci si interroga sulla relazione tra arte e rapporto genitori-figli, si rivela alla fine un prodotto passabile ma che non soddisfa a pieno le aspettative.
Uscito in Italia all'inizio di questo settembre, La famiglia Fang è un film che tratta principalmente del rapporto genitori-figli in un contesto artistico dove gli adulti utilizzano i propri pargoli per mettere in scena delle performance artistiche.
Una volta che i bambini sono cresciuti, tuttavia, ci si interroga sul rapporto realtà-finzione nella loro infanzia. Inoltre, un caso di scomparsa, vera o presunta, riporterà questo tema anche nel presente.
Film diretto da Jason Bateman, che è anche uno degli attori principali. La coprotagonista è Nicole Kidman, che dopo anni torna finalmente ad avere un ruolo sfaccettato e tridimensionale. I due nel film sono fratelli e a livello di chimica funzionano.
La pellicola vanta una regia all'altezza e una fotografia molto nostalgica, che riescono a far immergere lo spettatore grazie al gusto estetico che pervade il tutto.
Introdotti i pregi, ora va però sottolineata la ridondanza del tono.
Il film si interroga decisamente troppo sulla relazione tra il concetto di arte e la relazione di parentela, sull'uso dell'arte quasi come "sfruttamento".
Alla lunga (da metà in avanti) il film perde colpi. Il filo conduttore delle tematiche si sfalda a furia di ripetersi, la componente mistery non ingrana, il soggetto diventa sempre più lineare e la conclusione scade nel prevedibile e nel retorico.
Dunque risultato finale da sufficienza, ma è inutile dire che mi aspettavo di più.
Voto: 6/10.
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