Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Le mie aspettative su questo film era molto alte sia per Lubitsch che per il duo alla sceneggiatura Charles Brackett- Billy Wilder, in parte sono state soddisfatte. Il film si basa principalmente sulla dicotomia tra comunismo e capitalismo, rappresentati rispettivamente da Ninotchka (Greta Garbo) e gli altri tre agenti russi - Leon (Melyn Douglas) e la borghesia parigina.Il film lo esprime sia attraverso esagerazioni e stereotipi sopratutto riguardo ai russi (in certe parti anche troppo) e satira (memorabile il maggiordomo reazionario di Leone, che non ha nessuna coscienza di classe). L'obbiettivo del film è quello di rappresentare due mondi distanti - che non si incontreranno mai, l'unica forza in grado di farlo è l'amore.
Ninotchka viene descritta come un personaggio senza cuore, freddo e intrasigente, ma l'incontro con Leon cambia tutto, diventa: solare e sorridente. Ma ciò avviene troppo velocemente, senza un passaggio intermedio, questo è un gran difetto della sceneggiatura. Un altro difetto del film è che nel finale si nota una certa propaganda americana,che per la maggior parte del film viene abilmente mascherata con la satira politica.
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