Regia di Michael Winner vedi scheda film
Il film, 3° in successione nel filone del "Giustiziere della notte" è divisibile in due parti. La prima riguarda il terrore, vissuto dagli abitanti di un quartiere di New York, ove una banda di delinquenti uccide, stupra, penetra nelle case facendo razzia, picchia selvaggiamente, degrada la dignità degli abitanti spesso anziani e indifesi, mette paura anche alle forze dell'ordine. La seconda rapresenta la reazione collegiale degli abitanti contro una situazione insostenibile e non più accettabile, guidata dal vecchio e combattivo Paul Kersey. Chi avrebbe immaginato che quanto dipinto nella prima parte del film 20 anni orsono sarebbe stato il nostro destino ai giorni nostri (basta vedere un TG o leggere un quotidiano: a tutti succede che col caldo bestiale si debba stare con le finestre sbarrate). La seconda parte è esagerata anche nell'impiego di armi pesanti. L'azione di Kersey, in precedenza individuale e di notte, quì diventa corale e tutto succede in pieno giorno. Anche nel film il ricorso alla Legge non ha effetto (come da noi. Se trovi un ladro in casa e ti va bene se non ti massacra di botte, se lo trattieni e chiami la Polizia succede che il ladro viene identificato e lasciato libero e tu ti trovi con una causa penale per sequestro di persona). Il dubbio che ho è che il tema affrontato sia solo premonitorio od invece sia stato uno stimolo verso la situazione in cui versiamo oggi. Una cosa è certa: presto o tardi ci sarà una reazione difficilmente controllabile. Non abbiamo bisogno di fumettistici supereroi, ma di alcuni Paul Kersey. E' inutile che la Legge imponga il rispetto per la Istituzioni: queste l'otterranno solo se a fatti e non a parole se lo meriteranno. Tornando al film, nonostante che il genere mi piaccia, non mi sento di valutarlo per motivi estetici come opera riuscita. Decisamente migliori le prime due verisioni. Colonna musicale non particolarmente brillante. Voto 6
non particolarmente brillante
userei un tono più morbido ed un finale più realistico. non c'è bisogno di esasperare la fantasia, basta rifarsi alla realtà
Meglio nella prima parte, meno nella seconda
Invecchiato, sotto tono, ma rimane sempre il grande C. Bronson
suff
suff
buona, di classe come suo solito
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