Regia di Giuseppe M. Gaudino vedi scheda film
Anna che non è solo madre di famiglia (due femmine, un maschio non udente), Anna che non è solo moglie di un uomo frustrato e brutale, Anna che non è solo una lavoratrice in tv, sedotta da un divetto da soap. Come Per amor vostro non è un dramma familiare sull’handicap, non un racconto sulla miseria e sullo sciacallaggio dell’usura, non la storia di una popolana ammaliata dal sogno catodico, non uno spinoff al femminile di?Gomorra. Ma un ritratto in tre tempi (Anna, la capasciacqua, Anna e l’usura, Anna e il coraggio), come solo il cinema è in grado di fare. Un marchingegno narrativo sensibile, a misura ristretta di uomo (di donna), una traccia ibrida, in lotta, incerta tra l’impressione e l’espressione, un maelstrom percettivo, segnato dall’emozione: ogni immagine e ogni suono del film sono il reale di Anna piegato al sentimento, accecato d’ingenuità e rigonfio di illusione, un mondo sommerso dal rigurgito interiore e dagli spettri del passato. Un vero ingrigito dal b/n quotidiano, animato in digitale dal sogno, intenerito dagli affetti, brulicante dei sussurri del popolo, ridotto a immaginetta, sfottuto dal folklore di Napoli. A 18 anni da Giro di lune tra terra e mare, Giuseppe M. Gaudino torna al cinema di fiction, scrive una storia che preserva il mistero dei propri personaggi, elude il macchiettismo (si pensi al marito, al suo rapporto con la figlia), depista ogni sviluppo automatico, ogni binario certissimo e sperimenta con naïveté solare e entusiasmo rapsodico, coerentemente a quel che racconta. Per amor vostro sono gli occhi di Anna al lavoro, le sue immagini sono quel poco che Anna conosce, è Anna che si guarda esistere nel mondo e che si perde, consegnando il suo sguardo all’intorno (e così le miracolose soggettive del film, in cui lei è l’immagine ma non è nell’immagine, sono il segno di una vertigine, di un oblio di se stessa). Come Mario Martone con il suo Leopardi Giovane e (per l’appunto) favoloso, Gaudino qui s’inventa un cinema paradossale, surreale perché contro le pretese del realismo, ma in grado di restituire una vera e propria visione del mondo, la visione indecisa e struggente, gioiosa e segnata di Anna. L’esatto contrario della tv. E della cosmesi d’autore. Andate e godetene tutti, questo è uno dei nostri migliori cinemi possibili. Coppa Volpi a Valeria?Golino, la seconda, 29 anni dopo Una storia d’amore.
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