Regia di David Mackenzie vedi scheda film
Attraversato dall'ironia sottile e amara di un conflitto sociale (famiglia contro banche) ed etico (giustizia contro crimine), questa crime story on the road coniuga con leggerezza e solidità la sua doppia anima di film d'azione e dramma di riflessione, fino ad un epilogo cruento e beffardo che reclama una vendetta destinata a non consumarsi mai.
Le scorribande criminali di due fratelli decisi a riscattare l'ipoteca sulla fattoria di famiglia grazie ad una implacabile sequenza di fulminee rapine alle banche locali, si interrompe quando trovano sulla propria strada un ranger prossimo alla pensione ed il suo vice di origini Comanche. Finale cruento.
Sulle note di una travolgente colonna sonora country ed il montaggio serrato di una ballata western tra i polverosi sterrati e le brulle pianure del Texas, il britannico MacKenzie si lancia fino all'ultimo respiro in una storia di riscatto e dannazione che attraversa le contraddizioni di un'America che non c'è più, tra un terra dei padri conquistata dall'uomo bianco, fattorie dove crescono i pozzi di petrolio e transumanze di solitari cowboy che attraversano per l'ultima volta un fiume destinato a prosciugarsi e scomparire.
Se le vicissitudini criminali di due fratelli belli e dannati ricalca la migliore tradizione del cinema di genere americano recentemente esaltata dall'ottima prova dell'autoctono Derek Cianfrance, questo The place beyond the...Pine (nel senso di Chris) in salsa texana, si fa apprezzare oltre che per l'ottima scrittura dei caratteri e della storia, soprattutto per l'abilità tecnica di una messa in scena in grado di cogliere tutti gli elementi significativi di quelle contraddizioni sociali; da un incipit che ricapitola in un mirabolante piano sequenza la simbologia del terzetto Dio, Patria, Famiglia che non sembrano molto andare d'accordo tra loro al montaggio alternato che conduce due coppie di caratteri antitetici e complementari insieme, verso il rendez-vous di un inesorabile Vanishing Point in mezzo al deserto. Attraversato dall'ironia sottile e amara di un conflitto sociale (famiglia contro banche) ed etico (giustizia contro crimine) che si gioca il tutto per tutto sulle scadenze di un imminente pensionamento (The Pledge - 2001) piuttosto che su quelle di un mutuo che rischia di ipotecare il futuro dei propri figli e cancellare la memoria dei genitori, questa crime story on the road coniuga con leggerezza e solidità la sua doppia anima di film d'azione e dramma di riflessione, percorrendo una strada lastricata di dollari facili ed alimentando la tensione nel rimandare fino alla fine la sua resa dei conti ad un epilogo cruento e beffardo che reclama una vendetta destinata a non consumarsi mai.
Accorto nel bilanciare il respiro degli spazi aperti della sconfinata steppa americana con lo stringente determinismo di un circle rouge che attende al varco i suoi concitati antagonisti, finisce per cedere alla tentazione di abbandonarsi ad un finale irrisolto e consolatorio che pareggi i conti del destino e confermi la tempra dei suoi caratteri dominanti.
Da antologia la prova di uno spassoso Jeff Bridges, texas ranger dalla pronuncia biascicante e dalla lingua sferzante, e promossi a pari merito i fratelli criminali (e diversi) dei dioscuri biondi Chris Pine e Ben Foster, degni figli di una Bloody Mama prematuramente abbandonata sul letto di morte.
Presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2016, esce il Italia solo on demand sulla nota piattaforma di cui sapete il nome.
"Tu dove vai fratello?
Sei partito che era ancora notte,
e adesso già l'asfalto sotto ai tuoi piedi si sta squagliando...
Tu da che parte stai?
Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati?
O di chi li ha costruiti? Rubando?"
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