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Hell or High Water

Regia di David Mackenzie vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Hell or High Water

di alan smithee
8 stelle

Due fratelli si danno alle rapine come unico mezzo possibile e rapido per non perdere la vecchia fattoria di famiglia. Un anziano ed integerrimo uomo di legge li segue senza arrendersi.Finirà nel sangue,ma anche con la ragionevolezza di fondo di chi sa concedere una seconda possibilità. Amaro western moderno sulla nuova povertà che porta al crimine

FESTIVAL DI CANNES 2016 - UN CERTAIN REGARD

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 - SELEZIONE UFFICIALE 

Texas ai giorni nostri. La vita è grama per due fratelli che si trovano soli dinanzi al mondo che li attacca e cerca di piegarli. Uno (Foster, sempre magnifico) è appena uscito di galera, e ha un passato da galeotto modello dopo avere sulla coscienza pure la memoria del padre, ifficialmente da lui ucciso percerrore durante una battuta di caccia.

L'altro ha un matrimonio fallito alle spalle, una ex-moglie ed due figli da mantenere. La casa di famiglia è gravata da un ipoteca ed il mancato rimborso del prestito sta seriiamente compromettendo la stuazione e spingendo l'istituto a tenersi l'immobile.

Ecco allora che, impossibilitati a fare qualcosa di più onesto per guadagnarsi da vivere, i due decidono di improvvisarsi rapinatori di banche, mettendo a segno pure un paio di colpi con una certa disinvoltura da rapinatori navigati.

Ma sulle loro tracce si ostina a pedinarli un anziano poliziotto (Jeff Bridges), che non mollerà la presa da bravo mastino intenzionato a venire a capo dei crimini, contornati sempre più di violenza, che iniziano a contraddistinguere il cammino dei due fuorilegge guidati dalla disperazione.

La fattoria ha un terreno ricco di petrolio e il padre di famiglia, destinatario unico dell'eredità, vorrebbe lasciare il giacimento ai due figli per salvarli dalla povertà.

Western moderno piuttosto classico nella storia, nella impostazione e nella dinamica dei personaggi coinvolti, "Comancheria" (è il titolo del film distruibuito in Francia dopo un buon successo ottenuto alla presentazione al Festival di Cannes), e' irrobustito da una sceneggiatura potentissima puena di sfumature e confronti caratteriali tra due coppie: i due fratelli, diversissimi per carattere ed indole, ma molto uniti, e la coppia di poliziotti alle loro calcagna: un rangwr sulla via della pensione e un ex nativo con famiglia a carico: tra i due un dialogo tutto battute e frecciate geniali e godibili.

Chris Pine, Ben Foster

Hell or High Water (2016): Chris Pine, Ben Foster

Jeff Bridges, Gil Birmingham

Hell or High Water (2016): Jeff Bridges, Gil Birmingham

E il bel western finisce per divenire il ritratto accurato e sottile, ironico della desolazione che attanaglia un'America che non ha più voglia e tempo di sognare, ma deve agire per salvaguardare l'imminenza di una esistenza che non lascia molte alternative alla disperazione.

Un film contro le lobbies e le istituzioni creditizie che strangolato i più umili e li portano alla disperazione e sulla strada del crimine.

Molto bravi i tre interpreti, con un Jeff Bridges dal passo affaticato e lento, dalla voce strascicata e un pò stridula di colui che ha visto tutto e non si meraviglia più di nulla, un Ben Foster che ancora una volta si confronta con i turbamenti psicologici che inducono all'esplosione di una violenza incontrollata.

Chris Pine, il fratello meno umorale e più affidabile, pure se non meno afflitto di problemi apparentemente irrisolvibili, rappresenta il lato possibilista di una svolta che potrebbe dare spazio a nuove speranze.

La sua via di fuga rappresenta una possibilità a cui il nostro anziano uomo di legge vuole credere, pur se contrario ai propri principi e desideroso pure lui di vendicarsi per la morte a sangue freddo di un collega deceduto a pochi centimetri da lui in una delle più drammatiche e sanguinose sparatorie del film.

Bravo David MacKenzie, un regista affidabile che non punta mai a strafare, qui meno che mai, e ci offre un ritratto drammatico ma realista di un'America che non riesce più a tirare avanti con i mezzi ordinari, vedendosi costretta a percorrere i binari della criminalità per non perdere la dignità e compromettersi ulteriormente a danno dei propri cari, o di quel che resta di una famiglia.

Splendida la fotografia pastosa che ci restituisce un ambientzione da western moderno che guarda con nostalgia, ma senza ricatti, al passato glorioso di un genere che pare sempre sul punto di abbandonarci, ma che invece rinasce spesso con stuzzicanti nuovi tasselli.

Dolcis in fundo: musiche di Nick Cave e Johnny Cash. Cosa si può chiedere di più?

 

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