Regia di David Mackenzie vedi scheda film
Hell or High Water é il miglior film che abbia visto quest'anno.
"Un tempo qui era tutto degli indiani. Poi sono venuti e li hanno uccisi, li hanno stroncati, ti hanno reso uno di loro. 150 anni fa questa terra era dei miei avi. Tutto ciò che vedi, tutto ciò che hai visto ieri. Poi i nonni di questi bifolchi se lo sono preso. E ora qualcuno lo prende a loro. Solo che non lo fa un esercito. Sono quei figli di puttana li." (Dice il Texas Ranger Alberto indicando la banca della Texas Mildwalds)
Hell or High Water è un western/noir/heist movie del 2016 diretto da David Mackenzie (regista del bellissimo Starred Up) con protagonisti Chris Pine, Jeff Bridges e Ben Foster.
Hell or High Water racconta la storia di due fratelli (Foster e Pine), Tanner, un ex detenuto e Toby, un padre divorziato che, al fine di salvare la fattoria di famiglia (sta per scadere l'ipoteca e rischiano di perdere la casa che sarà presa dalla Texas Mildwalds Banks, e perdendola perderanno anche il petrolio che c'è sotto terra) decidono di attuare una serie di rapine nelle banche proprio della Texas Mildwalds. Sulle loro tracce si mette però il Texas Ranger Marcus (Jeff Bridges) con il suo partner metà indiano, metà messicano Alberto.
Avevo già parlato della grandissima curiosità che avevo per questo film in un Movie & TV News e quando ho visto che il film era disponibile su Netflix sono stato contentissimo di poterlo finalmente vedere. E che posso dire di questo film, me l'aspettavo che fosse bello, ma diamine non cosi bello!
Hell or High Water è, per ora, il miglior film che abbia visto quest'anno (forse mi ha colpito anche più del bellissimo Slow West), sicuramente il film che più mi ha colpito per la potenza emotiva della storia e dei personaggi.
Questo perché il regista Mackenzie decide di non concentrarsi sull'azione, sulle scene delle rapine (che sono molto veloci), ma sui personaggi, sulle motivazioni che spingono questi personaggi a compiere ciò. Perché se è vero che Tanner (il personaggio di Foster) è un criminale che ha già fatto rapine in passato, che ha anche assassinato il padre (che si capisce che è il tipico padre violento e Tanner si è stancato di subire le sue angherie e cosi l'ha ucciso in una battuta di caccia facendo passare l'accaduto come un incidente) e fa le rapine sì per aiutare il fratello a cui vuole bene, ma anche per "divertimento", Toby (il personaggio di Pine) non è nulla di tutto ciò, è sempre stato un uomo onesto, un lavoratore, un povero. "Sono sempre stato povero. Come i miei genitori e i loro. È come una malattia... che si propaga di generazione in generazione. Infetta chiunque conosci. Ma non i miei figli. Non più." Dirà Toby. Lui non è solo stanco di vivere da povero, non vuole estinguere solo il debito, non solo vuole "vendicarsi" della banca, non vuole diventare ricco lui, non fa tutto questo per un tornaconto puramente personale. Lo fa per i suoi figli, per garantire loro un futuro diverso alla quale sono destinati. E Mackenzie con la sua regia si concentra anche sul mostrarci questo Texas, sia per quanto riguarda il paesaggio, che risulta "contaminato" da tutti questi "impianti" petroliferi (a proposito devo dire che la fotografia l'ho trovata fantastica, con inquadrature veramente d'effetto), sia per come ci descrive la società e i problemi di essa. In effetti Mackenzie realizza un western moderno, con gli elementi tipici del genere solo che ambientati in un contesto moderno (al posto dei cavalli abbiamo le macchine, le rapine in banca invece che nei treni, come dice Alberto le banche che rubano la terra al posto del governo etc.) con problemi sociali moderni, attuali (le banche che "soffocano" i deboli, la povertà, la disoccupazione). E ciò che adoro di questo film è anche questo, che attraverso il genere, decide di portare avanti una critica sociale forte, di rappresentare un mondo dove le banche si approfittano ingiustamente dei deboli, dove il forte vince sul debole. Ma Tammer e Toby non ci stanno e decidono di darsi al crimine. E guardando questo film, lo spettatore si diverte (è un film che intrattiene alla grande), si emoziona ma riesce anche a riflettere, e a non spegnere il cervello mentre guarda il film.
Da lodare inoltre il lavoro di Taylor Sheridan come sceneggiatore, qui alla sua seconda sceneggiatura dopo Sicario realizza un'altro capolavoro. Come già detto, il film si concentra molto sui bellissimi personaggi, che non sono trattati in maniera manichea, non ci sono personaggi cattivi e personaggi buoni, ma tutto è più sfumato. Come dice Sheridan stesso, non c'è il puro male o il puro bene nei suoi lavori, sia in Sicario, sia in questo, non c'è l'eroe e il villain. Si concentra inoltre sulla evoluzione e la costruzione di questi personaggi; ho apprezzato molto i dialoghi del film (alcuni anche ironici, come gli insulti tra i due Texas Ranger, che donano anche una sottile vena d'ironia ad una storia cosi tragica e drammatica), alcuni di essi sembrano apparentemente inutili ma in realtà servono non per far progredire la storia (per questo paiono inutili), ma per farci conoscere meglio i personaggi, sia quelli di Toby e di Tammer, sia quelli di Marcus e di Alberto.
Il cast poi risulta incredibile; Jeff Bridges merita almeno la nomination come Oscar come miglior attore non protagonista. E da quel che ho letto (leggendo le recensioni di diversi critici) non sono l'unico a pensarlo. Bridges interpreta Marcus, questo vecchio sceriffo prossimo alla pensione, stanco, lento, dalla parlata biascicata e alle volte incomprensibile, molto in gamba e che vuole risolvere il caso prima di andarsene. Molto interessante la relazione tra lui e Alberto, lo insulta riferendosi alla sua etnia, ma nonostante tutto ci tiene molto a lui, che è il suo unico vero amico.
Foster invece finalmente torna a fare dopo un paio di anni una performance veramente ottima e si ridimostra l'attore di talento che è interpretando Tanner, questo ex detenuto, un po' folle, amante del brivido, della violenza e del pericolo. In effetti come dice Marcus, Tanner si diverte a fare queste rapine, si diverte a fare tutto ciò. Ma ovviamente lo fa anche per aiutare il fratello (molto bello il rapporto tra i due) e i suoi nipoti e si nota l'amore che prova per lui nell'eccellente finale.
Però chi ruba la scena a tutti, l'attore che fa la performance secondo me più interessante è Chris Pine. Attore che a me personalmente non ha mai detto nulla, l'ho sempre trovato non particolarmente bravo, bellissimo d'aspetto per carità, ma non l'ho mai trovato un attore particolarmente talentuoso, interessante diciamo. Anzi. Qui però fa una performance straordinaria, sottile, calibrata, toccante. Nel film è riuscito veramente ad emozionarmi solo con certi sguardi. Fantastico. Poi il suo personaggio è costruito benissimo ed è quello per cui "tifavo" di più, che più desideravo disperatamente si salvasse.
Concludendo, Hell or High Water è un film incredibile, diverte, intrattiene, emoziona, fa riflettere, è un film tragico, malinconico, toccante, crudo, violento e ricco di tensione. Con una fantastica colonna sonora di Nick Cave e Warren Ellis, una bellissima fotografia che inquadra alla perfezione la terra in cui prendono piede le vicende, un'ottima regia di David Mackenzie, una brillante sceneggiatura di Sheridan con una storia tragica e toccante e dei personaggi memorabili ed un cast straordinario, Hell or High Water si rivela il miglior film del 2016 ed un film che gli appassionati del genere non possono proprio perdere. Lo trovate su Netflix. Ed a proposito vorrei concludere dicendo quanto sia vergognoso che un film del genere non sia stato distribuito al cinema in Italia ma solo su Netflix. Chiaramente sono contento di averlo potuto guardare grazie ad esso, ma è un film che avrei voluto godere al cinema, in sala, chiaramente. Comunque anche se non avete Netflix, cercatelo in streaming, dato che non avete alternative (neanche in bluray l'hanno distribuito), perché un capolavoro del genere dovete guardarlo.
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