Regia di Ric Roman Waugh vedi scheda film
Solido film "carcerario",che mescola efficacemente vari generi.
Jacob è un tranquillo broker,sposato con una bella "designer" d'interni e felice padre di famiglia.Una sera, dopo una cena abbastanza "alcolica" per una banale distrazione alla guida,passando con il semaforo rosso,causa un grave incidente d'auto,in cui muore il suo migliore amico.Roso dai sensi di colpa, Jacob non va a patteggiamento, ma affrontando il processo in cui è accusato di omicidio colposo,finirà in carcere, finendo nella peggiore feccia,tra criminali pericolosi e aggressivi.Per poter sopravvivere in quell'ambiente, al clima di violenza e sopraffazione e alle ostilità tra gang rivali, è costretto ad affiliarsi alla "fratellanza ariana",una gang numericamente inferiore a molte altre, ma che vanta una ferocia e una violenza inaudita.Peraltro non è un'invenzione cinematografica, ma è realmente esistente ed attiva, responsabile, nella vita reale, di circa un terzo degli omicidi che avvengono all’interno dei penitenziari statunitensi. Due sono le condizioni per potersi associare: essere bianchi e riuscire nella prova d’entrata, il cosiddetto “blood in, blood out”cioè devi uccidere qualcuno e dal gruppo uscirai solo da morto,organizzazione che si poggia su vaghe teorie d'impronta nazistoide e razziste
Jacob dunque,non ha scelta:"mors tua, vita mea"aderisce al clan,adattandosi ai suoi terribili codici comportamentali e ai riti di passaggio e si trasforma da mite colletto bianco, in uno spietato carnefice carcerario,cambiando profondamente la sua identità e i suoi valori di riferimento.
Grazie a questa dedizione riesce a scalare i ranghi e a guadagnarsi il rispetto dei capi, in particolare del temutissimo "la bestia"che, da dentro un carcere di massima sicurezza e con la complicità di alcune guardie, controlla anche i crimini e gli affari esterni.
La sua metamorfosi si compirà completamente allorquando,dopo una breve parentesi fuori dal carcere,con Jacob chiamato al confronto sia con un gruppo di tenaci poliziotti che con un traditore,concluderà la sua apoteosi criminale,compiendo il suo ultimo cruento omicidio,uccidendo chi aveva osato minacciare la sua famiglia;appunto "The beast"
La fratellanza è un film che mescola svariati generi, crime, thriller e action,abbastanza efficacemente,è tagliente e brutale,ricco di scene truculenti,con una regia che indugia in frequenti flashback,ambientato prevalentemente in carcere, ma con una buona parte, che si svolge in una Los Angeles sia diurna che notturna,ben fotografata.
Il teorema che il lavoro vuole dimostrare, è semplice: il carcere è un'istituzione fallimentare, che invece di redimere,incarognisce ancora di più il detenuto,forgiandogli un profilo sempre più criminale.Questo accade ovunque ma negli USA la situazione è però resa ancora più drammatica,da un sistema giudiziario divenuto sempre più punitivo,a causa dalle ultime leggi.
Su questo tema si possono versare fiumi d'inchiostro,senza arrivare ad una conclusione,il carcere che riabilita e rieduca, non l'hanno ancora costruito.
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