La recensione su La fratellanza

di champagne1

5 stelle

Ci sono le vostre regole. E poi ci sono quelle delle gang: e valgono di più...

Un lavoro gratificante e ben remunerato, una famiglia perfetta: tutto scompare un giorno dopo un incidente stradale in cui Jakob causa accidentalmente la morte del suo migliore amico e trova un giudice particolarmente severo a condannarlo. Finito in un carcere insieme a criminali per lo più omicidi, capisce che in quel contesto può scegliere solo fra 2 soluzioni: essere "guerriero o vittima". E Jakob deve scegliere ...

Giocata con l'alternanza di sequenze fra passato e presente a testimoniare che la persona che esisteva prima della carcerazione è ora completamente cambiata, la pellicola è un preciso atto di accusa alle strutture carcerarie USA, in cui il fine riabilitativo è assolutamente messo da parte dalle Istituzioni e ove si tollera - spesso con la compiacente complicità del personale - che i detenuti possano organizzarsi in bande e creino regole che sopravanzano quelle carcerarie. Con la promessa di protezione quando non con la intimidazione e le minacce per procura, un cittadino integerrimo può divenire un vero criminale e scorgere in sé elementi del carattere che non avrebbe mai sospettato di avere.

Detto ciò, questo prison movie non mostra mai vera originalità ed ha aspetti della sceneggiatura che appaiono inspiegabili o incongrui rispetto alla trama complessiva. Buona la performance del protagonista (Coster-Waldau) che ha faccia e fisico per intepretare sia personaggi da commedia sentimentale sia duri in un action-movie e che è stato scelto da Brian De Palma per il suo prossimo film (Domino).