Regia di Robert Lewis vedi scheda film
Uuuhhh che classe ragazzi, una delizia per gli occhi, la bocca, le orecchie, potrei fare il paragone con un'opera d'arte finemente scolpita nel marmo bianco di Carrara o come una pellicola Gioconda dipinta, meraviglia anche per la simpatia che riesce a sprigionare in ogni scena ed è un peccato che non abbia proseguito la sua carriera dopo il matrimonio del 1981, anno che sancisce la sua ultima partecipazione di rilievo nel film "Venom", non avrete mica pensato che la pioggia di elogi fosse per il film: io sto parlando di Cornelia Sharpe che quando partecipò a questa realizzazione aveva ventisei anni ed era qualcosa al di la della parola bellezza, vederla interpretare non una Bond girl ma una girl Bond per uno strafan di 007 come me è una libidine colpevolmente incontrollabile.
La spy story che vede in azione il super agente segreto Lavinia Kean della Security Hazards Express è stata sceneggiata dalla storica penna dei Bond movies Richard Maibaum ed è chiaro che questo film essendo stato fatto nel periodo in cui Moore era diventato un punto fermo della saga non poteva che assomigliare proprio a quella tipologia di film di spionaggio in cui il tono e il ritmo totalmente slapstick rendono il tutto leggero e divertente piuttosto che teso ed emozionante.
Il budget è esiguo ma il risultato non è vergognoso, anzi è quasi più piacevole “S.H.E.” che il molto più costoso “Moonraker” dello stesso anno con Roger Moore che fa il figo per mezzo mondo con la sua faccia da Big Jim mentre qui la location unica è la nostra bella Italia tanto che il film inizia con una ariosa sequenza al foro romano dove ci viene introdotto il personaggio di Lavinia Kean appiccicata al suo bersaglio umano, il carattere romantico della spia in gonnella si sviluppa proprio in questo movimentato inizio dove la Sharpe esprime tutta la sua freschezza atletica ed un sex appeal incontrollabile: durante la storia alleati e antagonisti sembrano tutti catturati dal suo sguardo magnetico e il suo incredibile fascino, saranno proprio queste le armi vincenti per venire a capo delle losche attività del raffinato Cesare Magnasco che dietro il paravento della produzione di vino nasconde un piano per contaminare le condotte petrolifere causando una sofisticazione irreversibile del carburante di tutto il mondo.
Il cast è di tutto rispetto: Sharif, Testi e la Ekberg ruotano disinvolti intorno alla Sharpe che quando viene inquadrata si lascia osservare o per il fondo schiena da paura che mette in mostra o per qualche bel colpo di kung fu mollato in faccia alla banda degli scagnozzi di Magnasco capitanata da una gigantesca decatleta sovietica, è chiaro che se in questo film non ci fosse Cornelia la valutazione sarebbe inferiore ma se vi piacciono le belle donne con la B maiuscola, nel senso del lato, fate una capatina su Youtube, non importa se il vostro inglese è scarso c’è Cornelia terribilmente buona con l’abito da Cleopatra e il crine nero mentre fa la danza del ventre, da urlo con la vestaglia da notte color albicocca, ha più curve della pista di Suzuka quando indossa la sua tuta di pelle nera e si intrufola nel covo dei cattivi nel più classico dei climax bondiani.
James Bond al femminile, niente altro da aggiungere se non che la Sharpe è sexy da matti.
Mi stupisco che non sia stata presa in considerazione per fare la Bond girl, bella com'era avrebbe potuto essere Anya Amazova in "La spia che mi amava" dove Barbara Bach non brilla per doti interpretative ma solo per quelle anatomiche mentre Cornelia Sharpe sapeva anche recitare e non me ne voglia Ringo Star ma Cornelia per me è la donna perfetta.
Curioso il fatto che abbia partecipato a questo film e sia stata protagonista con Sean Connery in un film di spionaggio intitolato "The Next Man".
Per me faceva il cascamorto con la Sharpe ma come fargliene una colpa.
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