Regia di Kahlil Joseph vedi scheda film
La commistione fra il mondo musicale degli Arcade Fire e quello della settima arte è fertile e felice da tempo: il legame della band canadese con il genio di Spike Jonze ha dato vita ad alcuni fra i videoclip più interessanti degli ultimi anni (su tutti, quello live di Afterlife con Greta Gerwig), mentre, con la complicità di Roman Coppola dietro la macchina da presa, il promo di Here Comes the Night Time è diventato un vero e proprio cortometraggio. Per questo documentario l’ensemble si affida alle capaci mani di Kahlil Joseph, già firma di notevoli clip per FKA Twigs e Flying Lotus, qui alla sua prima prova nel lungometraggio: un film dalla natura ibrida, in parte cronaca del viaggio in Jamaica e a Haiti (luoghi d’ispirazione per le sonorità dell’album Reflektor), in parte documentazione del tour che da quel disco si è originato. Per la maggior parte, però, niente di tutto ciò: Joseph impasta nel suo stile glamour - gonfio di ralenti e segmenti astratti, di collisioni cromatiche (il pastoso bianco e nero si apre a lustrini, colori al neon, animazioni disegnate in sovraimpressione), di puro godimento visivo - le esibizioni live degli Arcade Fire, montandole in un suggestivo quanto frustrante collage onirico, compiaciuto delle sue dissonanze melodiche. Pochissimo spazio resta per il backstage del gruppo e per brevi lacerti di intervista: The Reflektor Tapes è un documentario celebrativo, un contenuto extra in formato deluxe, destinato ai soli fan indefessi.
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