La recensione su All Hallows' Eve

di undying

8 stelle

Uno dei più interessanti esordi (horror) in regia per un film antologico tra i più riusciti, ambientato ad Halloween. Compare inoltre Art the clown, una delle icone più "terrificanti" degli ultimi anni (celebrata in Terrifier, 2018).

La babysitter Sarah (Katie Maguire) si trova -la sera di Halloween- a seguire i piccoli Timmy e Tia. Nel sacchetto dei dolci di Timmy qualcuno ha inserito, anonimamente, una VHS senza indice sul contenuto. Dietro l'insistenza dei ragazzini, pronti a sospendere la visione in TV de La notte dei morti viventi (!), Sarah inserisce il nastro nel lettore. Si tratta di uno strano film horror antologico, con segmenti ambientati a ridosso di Halloween e introdotto da Art, un clown vestito in bianco e nero e con una inquietante maschera facciale. La babysitter permette ai piccoli di vedere solo il primo episodio.

Demoni (***)

In una stazione ferroviaria Casey (Kayla Lian), una giovane viaggiatrice, viene sedata da Art, il clown. Quando riprende i sensi si trova legata in un sotterraneo assieme ad altre due prigioniere destinate ad essere sacrificate a Satana in persona.

L'alieno (***1/2)

Caroline (Catherine A. Callahan), moglie di un pittore, si è trasferita in una villa isolata, lontano dalla città. È rimasta sola in casa, mentre il marito è in viaggio per lavoro. Irrequieta per via di un quadro ambiguo, composto dal coniuge senza che quest'ultimo ne fosse pienamente consapevole, nota un bagliore lontano mentre la corrente elettrica la lascia al buio. Qualcuno si è introdotto nell'abitazione, e non è di questo Pianeta.

Art, il clown (*****)

Una costumista cinematografica (Jennifer Castellano) si trova a percorrere, nella notte di Halloween, una solitaria strada statale. Si ferma in una tetra stazione di servizio per fare rifornimento. Qui incontra un feroce killer sanguinario, vestito da clown, che dopo avere massacrato il titolare inizia un inarrestabile inseguimento.

Finiti i tre episodi, la babysitter nota qualcosa di insolito. Il film prosegue, ma sul monitor compare lei stessa, protagonista di un epilogo... ai confini della realtà.

"Non era proprio un mostro come un vampiro o un lupo mannaro. Era un uomo in costume... potrebbe esistere un individuo così, tipo un serial killer." (La piccola Tia ribatte all'affermazione della babysitter, sul fatto che i mostri non esistono)

Stupendo esordio in regia per Damien Leone, convinto -a ragione- che i suoi cortometraggi precedenti fossero meritevoli di distribuzione. Al punto che, dei tre episodi, quello sui demoni è costituito dal cortometraggio The 9th circle (2009), mentre il sublime Terrifier (2011) sta all'origine della macabra maschera di Art, il clown assassino che ha seri problemi igienici (vedere in che stato lascia i servizi pubblici) e che spinge la sua misoginia in atti di inaudita violenza. Proprio questo stesso personaggio, dalle potenzialità enormi, viene infatti ripreso da Leone nel migliore horror degli ultimi anni: Terrifier (2018). Tornando ad All hallow's eve, e forti di queste informazioni, ecco spiegato il differente stile fotografico dei tre episodi, con nota di merito sull'ultimo, appositamente girato con colori accesi, stile pellicola in sovraesposizione e usurata, con spuntinature che ne conferiscono un taglio classico da Anni '80. Leone riesce a collegare perfettamente i tre segmenti, utilizzando come mediatore il cicerone infernale Art, poi destinato a comparire successivamente in un film tutto suo. Gli attori, pur se sconosciuti, recitano in maniera professionale, in particolare Katie Maguire (qui babysitter, poi cinica giornalista in Terrifier, 2018). Leone, inoltre, cura con attenzione l'aspetto grafico, mettendo mano direttamente agli effetti speciali. Pur se low budget, grazie anche al significativo apporto musicale di Noir Deco che compone una perfetta soundtrack, All hallow's eve finisce per sbaragliare tutti i precedenti (e successivi) film antologici su Halloween. Sarcastico e con risvolti decisamente estremi, è un film che avrebbe meritato di certo attenzione da parte dei distributori italiani e che, da buon termometro, fa presagire essere di fronte ad un regista particolarmente versato. Un regista che potrebbe riservarci molte altre gradite sorprese se lasciato libero di esprimersi, magari supportato economicamente da una buona produzione.