Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film
Come già capitao in altre occasioni (penso al delizioso "Le Strege di Zugarramurti"), A. de la Iglesia ci sa fare bene solo fino ad un certo punto. Le situazioni all'interno di questo film "tutto in una notte" sono rese e cadenzate in maniera davvero esilarante, e la consueta ultra verbosità delle pellicole del regista di Biscaglia è assolutamente funzionale e funzionante al/nel contesto. Poi però, come nel film delle streghe sopracitato), la sceneggiatura non riesce a trovare uno sfogo sufficientemente deciso, e finisce per disperdersi dentro sequenze troppo lunghe e farraginose dove è netta l'impressione di un girare a vuoto, di un prender tempo in attesa di una soluzione e di un'idea che sembra non arrivare mai... Qualcosa di simile a quel che succede ai nostri computer (per lo meno al mio, non so ai vostri...) quando il sistema operativo si impalla su un punto, e prima di riuscire a chiudere un programma o una finestra, gira per ore: il computer sa benissimo cosa deve fare, lo sta facendo, ma ci fa perdere lo stesso un sacco di tempo inutilmente. Non era accaduto, per esempio, in un altro piccolo capolavoro del regista: "La Comunidad". In quel caso, l'inaspettato ricorso ad registro improvvisamente "splatter" in salsa comico/demenziale fu di grande aiuto per veicolare la vicenda verso un buon esito, mentre in questo "Mi Gran Noche" il non sapersi discostare dal tono dominante del film, alla fine lo rende un po' troppo pesante, troppo condito, come una pietanza insaporita di troppo salse ma con poca sostanza. Film comunque senz'altro divertente, per il quale, se non altro per il buon Pepon Nieto e il suo faccione ultra simpatico nei panni di un personaggio timido e impacciato calato in una situazione così diversa e così lontana da lui, vale anche la pena soffermarsi per un attimo, date comunque per salve tutte le indiscutibili e riconosciute doti del regista.
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