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Kaili Blues

Regia di Gan Bi vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Kaili Blues

di alan smithee
7 stelle

68° FESTIVAL DI LOCARNO - CONCORSO CINEASTI DEL PRESENTE

Nella sezione Concorso Cineasti del Presente, che racchiude in genere opere prime e seconde, si fa notare ed apprezzare LU BIAN YE CAN (titolo internazionale KAILI BLUES), celebrazione dai toni intimi e pacati di un viaggio intrapreso da un indaffarato medico che decide di intraprendere una avventura alla ricerca di un ragazzino abbandonato da suo fratello: opportunità questa per addentrarsi in luoghi quasi vergini, primitivi, popolati da contadini e persone semplici che vivono con i fantasmi e le credenze primordiali che si sviluppano nelle immense foreste che cingono i piccoli centri abitati che costeggiano corsi d'acqua e strade contorte, unici collegamenti tra una provincia remota ed i centri metropolitani. Alla scoperta di creature primitive che talvolta appaiono improvvisamente e scompaiono con la stessa velocità dalle nostre vite sempre concitate e stressate da impegni ed appuntamenti.

La regia ci pone ad un certo punto come degli inseguitori del protagonista, che tallonano in questo suo pellegrinaggio concitato il nostro individuo, cavalcando lo scooter che lo accompagna e salendo sulla autovettura che lo ospita.

Un viaggio che inizia lento e che procede via via accumulando fascino con l'inoltrarsi nei territori accidentati che è una reale emozione scoprire con gli occhi del protagonista.

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