Regia di Alan J. Pakula vedi scheda film
Dunque… “La scelta di Sophie” è un film assai complesso, che affronta l’olocausto da un punto di vista personale e, a tratti, psicologico. È un film intenso, con la giusta carica morale, che trova abilmente nella sceneggiatura un buon punto d’appoggio per arrivare a coinvolgere lo spettatore. È complesso il discorso, quasi impercettibile, della turbe psichica di Sophie rapportata al presente. È complesso il personaggio di Nathan, violento e assetato di vendetta. È complesso il loro rapporto, al limite della pazzia, del surreale. Talmente complesso che il film, a mio parere, nonostante la lunghezza del prologo, riesce nel suo intento. Il prologo in sé, è bellissimo (si fa per dire), così come tutta la parte nel campo di sterminio, carica di ricordi che bruciano l’anima e che fanno venir veramente rabbia. Nella parte moderna, il film assume un’alta carica drammatica, quasi ambigua, nel rapporto fra Stingo e la coppia di innamorati. È un film bellissimo che usa bene la fotografia, le interpretazioni di Kline, di Mac Nicol e della Streep (tutte e tre ottime) e la regia che riesce bene a incutere i giusti dubbi e sa dosare il dramma. E poi, stupenda, per crudeltà e realismo, la scena della “scelta di Sophie”. Complesso ma stupendo. Voto: 8
Bellissima: sa cogliere la tragedia ben coniugando dilemma morale e necessità del film drammatico. Ottimo lavorol.
Non un capolavoro, ma è funzionale al film.
Bravissimo, quasi misconosciuto ma molto dotato.
Come sempre molto bravo
Eccellente.
Pakula è un regista periferico e misconosciuto, qui ci regala alcuni momenti strazianti, che riescono a colpire subito l’obbiettivo prefissato dal film. Bel lavoro.
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