Regia di Robert Rossen vedi scheda film
Schematico, persino prevedibile ma girato così bene (il famoso e memorabile incontro finale è un capolavoro, ispirando nel concept Mann in Alì del 2001) da farsi perdonare questi difetti e renderlo trascinante. Non dimentichiamoci anche il cast, con un Garfield nel pieno della maturità espressiva in quello che si può considerare il ruolo della sua vita, costituendo il solido baricentro di Soul and Body, sicuramente uno fra la top five dei film sulla boxe e anche un'opera maledetta segnata dall'alone del Maccartismo che di lì a poco sconvolgerà il cinema USA. Rossen, grande director morto troppo presto in uno dei titoli che ne hanno fatto la fortuna, Garfield pure... Insomma chiudiamo un occhio sulla sceneggiatura che presenta alcuni cedimenti e godiamoci lo spettacolo fra l'onore, l'amicizia, l'amore, il riscatto, la furia dunque l'essenza del pugilato e in controluce un ritratto cinico e violento del sotterraneo mondo dello sport divorato dall'avidità umana ed eravamo nel 47...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta