Charly Davis, astro nascente del pugilato, si fa convincere dal suo manager a perdere un match. Poi a metà incontro si ribella e vince.
Note
Fotografato da un immigrato geniale, James Wong Howe, e scritto da un grande emigrato (per colpa del maccartismo), Abraham Polonsky, è uno dei migliori film mai realizzati sulla boxe. Oscar per il montaggio.
Nonostante un finale troppo consolatorio evidente frutto di un sofferto compromesso (non dobbiamo però dimenticare che è il 1947 l’anno in cui è stato girato quando incombeva già la sinistra ombra dl McCarthy) rimane uno dei più duri e realistici film di denuncia sul mondo della boxe con solo qualche piccolo eccesso di ridondanza melodrammatica.
Un film che è rimasto nella storia del cinema del pugilato e non solo. Polonsky un sceneggiatore d'oc, che poco dopo debuttò nella regia (non a caso sempre con Garfield), ma che iniziò il suo cammino difficile e martirizzato dal maccartismo. Un film bello, moderno, pieno di complessità psicologiche ed economiche, che lo fecero candidare all'Oscar come migliore sceneggiatura, e che vinse… leggi tutto
C’è poco da aggiungere alle tre svogliate righe della scheda di Farinotti: “Questo film scritto da Abraham Polonsky narra l’ascesa nel mondo del pugilato di Charlie Davis. La trama più o meno è simile ad altri film sullo stesso argomento”. Effettivamente si tratta di una specie di prontuario con tutti i luoghi comuni del genere: lo sport come… leggi tutto
Schematico, persino prevedibile ma girato così bene (il famoso e memorabile incontro finale è un capolavoro, ispirando nel concept Mann in Alì del 2001) da farsi perdonare questi difetti e renderlo trascinante. Non dimentichiamoci anche il cast, con un Garfield nel pieno della maturità espressiva in quello che si può considerare il ruolo della sua vita,…
C’è poco da aggiungere alle tre svogliate righe della scheda di Farinotti: “Questo film scritto da Abraham Polonsky narra l’ascesa nel mondo del pugilato di Charlie Davis. La trama più o meno è simile ad altri film sullo stesso argomento”. Effettivamente si tratta di una specie di prontuario con tutti i luoghi comuni del genere: lo sport come…
Intanto specifico subito che il pugilato non mi piace. Non capisco proprio che interesse si possa provare a vedere due che si ammazzano di botte, qualche volta in senso letterale. Chi fa il pugile, secondo me, ha…
Due nobili arti - il cinema e la boxe - sono andate spesso a braccetto. E nessun arbitro è intervenuto a dividerle. Anzi. Sembra che la passione del cinema per il pugilato non venga mai meno, come confermato anche di…
Per chi non ha i capelli sale e pepe come me, Garfield è solo un pupazzetto. Per me, invece, è uno dei maggiori interpreti americani d'ogni tempo. Purtroppo, chi li vede più i suoi film? Le tonnellate di tritolo, a…
Ottimo film sul pugilato, il cui tema, in fondo non è così dissimile dal più tardo e perfetto "Spaccone". E' la storia di un uomo che, per i soldi e il successo, trascura gradualmente ciò che conta nella vita, come l'amicizia e l'amore. Scende sempre più a compromessi, finchè giunge a far schifo a se stesso. La coscienza ululante viene finalmente seguita, facendolo stare "così bene come…
Un film che è rimasto nella storia del cinema del pugilato e non solo. Polonsky un sceneggiatore d'oc, che poco dopo debuttò nella regia (non a caso sempre con Garfield), ma che iniziò il suo cammino difficile e martirizzato dal maccartismo. Un film bello, moderno, pieno di complessità psicologiche ed economiche, che lo fecero candidare all'Oscar come migliore sceneggiatura, e che vinse…
la boxe è sempre stato uno sport legato a dei clichè, su tutti la sua apparente violenza e la solita metafora dell'uomo povero che cerca il riscatto nello sport beh a volte così è stato ma resta il fatto che la…
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Commenti (3) vedi tutti
Uno dei film sulla boxe migliori di tutta la storia del cinema.
commento di ezioNonostante un finale troppo consolatorio evidente frutto di un sofferto compromesso (non dobbiamo però dimenticare che è il 1947 l’anno in cui è stato girato quando incombeva già la sinistra ombra dl McCarthy) rimane uno dei più duri e realistici film di denuncia sul mondo della boxe con solo qualche piccolo eccesso di ridondanza melodrammatica.
commento di (spopola) 1726792Voto 7. [02.09.2012]
commento di PP