Certe somiglianze sono inquietanti. Come quelle che si colgono tra un visconte ghigliottinato – pipa in bocca – durante il Regime del terrore, un cappellano militare – il torso tatuato come un malvivente – che battezza in serie soldati, predoni e stupratori, un clochard parigino schiacciato da un rullo compressore e un custode – letterato ma anche trafficante d’armi – di un grande edificio. Qui quasi tutti i personaggi si incrociano, eccetto i senzatetto che la polizia trasferisce da un posto all'altro senza tanti complimenti. E tuttavia, in mezzo a questo caos, esistono spazi per il sogno, storie d’amore, amicizie solide che consentono forse di sperare in un domani migliore.
La Trama leggendola e' strana ma anche Grottesca,la visione risulta abbastanza indefinibile ma pur restando nel Grottesco non la si riesce più di tanto ad apprezzare.voto.4.
Accanto al lancio dei cineasti del futuro anche in questa edizione il festival di Locarno ha saputo tenere alto il prestigio della tradizione, inserendo, all'interno della sua rassegna, alcune degli autori che negli scorsi decenni si sono distinti per la peculiarità delle rispettive cinematografie. Così, dopo aver tenuto a battesimo il ritorno alle scene di Andrzej Zulawski che… leggi tutto
68° FESTIVAL DI LOCARNO - CONCORSO
Ritroviamo l'instancabile ironico maestro di cinema georgiano ed ottantenne Otar Iosseliani con CHANT D'HIVER, girotondo surreale ed arguto che sorvola vari momenti della storia degli ultimi quattro secoli, per dimostrarci come la bizzarria dei comportamenti di certi eccentrici personaggi e le maniacali attitudini mentali restino le medesime lungo… leggi tutto
Una testa ghigliottinata durante la rivoluzione francese. La vita di una coppia in un’epoca anacronistica, fra cellulari e grammofoni, case d’altri tempi e ville con piscina; i due si sono conosciuti durante una guerra: lui era soldato, lei civile. Nel frattempo due ladruncole sui pattini si aggirano per la città.
“Per carità”: ecco, qualsiasi recensione…
68° FESTIVAL DI LOCARNO - CONCORSO
Ritroviamo l'instancabile ironico maestro di cinema georgiano ed ottantenne Otar Iosseliani con CHANT D'HIVER, girotondo surreale ed arguto che sorvola vari momenti della storia degli ultimi quattro secoli, per dimostrarci come la bizzarria dei comportamenti di certi eccentrici personaggi e le maniacali attitudini mentali restino le medesime lungo…
Accanto al lancio dei cineasti del futuro anche in questa edizione il festival di Locarno ha saputo tenere alto il prestigio della tradizione, inserendo, all'interno della sua rassegna, alcune degli autori che negli scorsi decenni si sono distinti per la peculiarità delle rispettive cinematografie. Così, dopo aver tenuto a battesimo il ritorno alle scene di Andrzej Zulawski che…
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La Trama leggendola e' strana ma anche Grottesca,la visione risulta abbastanza indefinibile ma pur restando nel Grottesco non la si riesce più di tanto ad apprezzare.voto.4.
commento di chribio1