Regia di Ana Lily Amirpour vedi scheda film
La decisione di offrire un'eroina privata della sua avvenenza fisica, e al contempo elevata a modello estetico dell'intera operazione, era di per sé il segno di una sfida al gusto dominante che aveva avuto un unico precedente nello sfortunato "Boxing Helena" diretto da Jennifer Lynch. Alla pari di quest'ultimo, l'incipit di "The Bad Batch" lanciava suggestioni che andavano in direzione di una rivisitazione al femminile di certo cinema di genere (si potrebbero trovare molti esempi, ma a noi piace citare "Il buio si avvicina" e l'ultimo "Mad Max") attuata all'insegna del più sfrenato anticonformismo. Aspettative a cui la Amirpour tiene fede in fase introduttiva e quando si tratta di gettare le fondamenta dell'universo distopico in cui Samantha e gli altri personaggi si troveranno a interagire: quello popolato da un tessuto umano e subumano che, a colpi di stranezze e mostruosità, dovrebbe giustificare il riferimento del titolo al "lotto difettoso" rappresentato dagli scarti della società che si dividono tra tribù di Comfort, dove Arlen trova asilo, e quella antropofaga, in cui vive Joe, culturista e pittore a cui Arlen, prima forzatamente poi di sua volontà, decide di dare una mano nel tentativo di aiutarlo a ritrovare la sua bambina. Peccato che alla resa dei conti la trasgressione di "The Bad Batch" si risolva in un buco nell'acqua nei ritornelli di musica pop anni 90 ascoltata dai cannibali; e ancora, che la Amirpour non riesca ad andare oltre a una disubbidienza di facciata, incapace di dare spessore alla rabbia e alla follia dei personaggi di contorno - peraltro affidati a gente come Jim Carrey, redivivo e muto, e del fool Giovanni Ribisi - in virtù di una sceneggiatura (da lei scritta) che non riesce a fare di meglio che banalizzare gli spunti semnati in precedenza (per esempio, la filosofia che sta dietro agli adoratori del Sogno guidati da Reeves). Per non dire dell'imbarazzante finale, pronto a tradire lo spirito del film, restaurando l'idea più convenzionale e trita del sogno americano e dell'American Way of Life.
(ondacinema.it/speciale 73 festival di Venezia)
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