Regia di Peter Landesman vedi scheda film
La storia muove da Mike Webster, campione dei Pittsburgh Steelers morto nel 2002 a cinquant’anni, solo, povero e mentalmente devastato.
Partendo da un certosino lavoro come patologo forense e neuropatologo, il dottor Bennet Omalu (interpretato da un Will Smith inedito e molto convincente) ha costruito la sua ricerca sulla encefalopatia cronica post-traumatica applicata al gioco del football americano.
“Concussion” gode di un buon cast, di un’intrigante e provocante riflessione sul capitalismo contemporaneo accostato all’ambito sportivo americano per eccellenza, di un’intimità caratteriale e sentimentale tutta sua, di una forza morale ammirevole che andava esplicitata e di… troppe inquadrature aeree dell’Heinz Field Stadium, che seppure fanno scena e ogni tanto creano quell’abbrivio emotivo “moderno” che ci riconduce al pragmatismo, rischiano di farci uscire dal filo logico della vicenda.
Un’altra nota di merito va ascritta al regista-sceneggiatore Peter Landesman che è bravo nell’equilibrare la denuncia con le necessità economiche e sociali della NFL, una delle corporation più forti al mondo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta