Trama
Il racconto di come il dottor Bennet Omalu, immigrato e brillante neuropatologo forense, ha scoperto l'encefalopatia traumatica cronica, un trauma celebrare che colpisce soprattutto i giocatori professionisti di football. La sua scoperta ha dato inizio una battaglia contro i giganti della NFL, una delle istituzioni sportive più potenti al mondo.
Approfondimento
ZONA D'OMBRA: UN MEDICO SOLO CONTRO LA NFL
Scritto e diretto da Peter Landesman, Zona d'ombra racconta la vera storia del dottor Bennet Omalu, un brillante neuropatologo forense che ha scoperto per primo l'esistenza della CTE (encefalopatia traumatica cronica), un trauma cerebrale che colpisce i giocatori professionisti di football e che ha combattuto affinché il legame tra malattia e sport venisse alla luce. Immigrato americano, Omalu con la sua scoperta si inimica pericolosamente la NFL, una delle istituzioni sportive (e non) più potenti del mondo.
Con la direzione della fotografia di Salvatore Totino, le scenografie di David Crank, i costumi di Dayna Pink e le musiche composte da James Newton Howard, Zona d'ombra si basa su un articolo comparso sulla rivista GQ firmato da Jeanne Marie Laskas per ripercorrere la vicenda di un uomo che, originario della Nigeria e desideroso di sentirsi accettato in America, scopre una verità allucinante su un gioco con cui non ha alcun legame ma che sa essere fondamentale per molti americani al pari di un'istituzione culturale nazionale. Realizzare che il football è strettamente connesso alla CTE per lui si rivelerà una sorta di boomerang, dal momento che tale verità finirà con l'escluderlo maggiormente ed emarginarlo non solo per aver messo in dubbio l'integrità morale dello sport ma soprattutto per aver colpito al cuore un gigantesco business in grado di muovere interessi milionari. Sorta di Erin Brockovich al maschile, Omalu non si fermerà di fronte a niente per esporre una verità che aveva già causato molte morti, pur ritrovandosi a dover combattere una feroce e snervante campagna denigratoria.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Protagonista principale di Zona d'ombra è l'attore Will Smith, chiamato a dare corpo al dottor Bennet Omalu e alla sua decennale ricerca sulla CTE. Di origine nigeriana, Omalu è un patologo forense e, come tale, trascorre molto tempo in compagnia di cadaveri. Profondamente cattolico, ha molto rispetto per i morti e crede nell'ipotesi della vita eterna, tanto che vede il suo lavoro di medico legale come quello di un liberatore di anime, ritenendosi una sorta di ultimo guardiano del regno dei vivi. Dotato di un grande sesto senso che lo aiuta a capire i motivi del decesso di una persona, Omalu ritrova i primi segni dell'encefalopatia traumatica cronica in Mike Webster, una stella del football il cui cervello viene conservato per ulteriori studi tesi a scoprire il motivo dei gravi problemi neurologici di cui soffriva.
Il legame più forte che Omalu ha è quello con Prema Mutiso, interpretata da Gugu Mbatha-Raw. Nuovo membro della chiesa che frequenta Omalu, Prema è originaria di Nairobi e porta nella sua vita un po' di leggerezza e calore. Prima del loro incontro e successivo matrimonio, Omalu era un uomo totalmente dedito al lavoro e senza molto tempo per le faccende personali e romantiche. Immigrata come il marito, Prema diventa la sua ancora spirituale e lo incoraggia sempre a fare la cosa giusta, qualunque sia il prezzo da pagare.
L'attore Alec Baldwin porta invece in scena il ruolo del dottor Julian Bailes, che diventerà un alleato chiave per Omalu. Chirurgo ed ex medico di squadra per i Pittsburgh Steelers e neurochirurgo di peso per la Players Association, Bailes è anche un amico di Mike Webster e ha assistito in prima persona alle devastazioni di cui il giocatore è stato vittima. Conoscendo le condizioni che il football impone, è uno dei primi a credere nella verità esposta da Omalu, sostenendolo di fronte a coloro che invece vorrebbero insabbiare il suo lavoro con la diffamazione.
Capo e mentore di Omalu è il patologo Cyril Wecht, coroner e medico legale di Pittsburgh. Uomo molto supponente che tollera poco gli sciocchi, è uno dei patologi più importanti del paese e ha il volto di Albert Brooks. La sua quarantennale carriera lo ha portato a scrivere decine di libri e a essere coinvolto in alcune inchieste molto importanti, come quelle sull'assassinio del presidente John F. Kennedy, sulla morte di Elvis Presley e sul caso O.J. Simpson.
Al centro di Zona d'ombra vi sono ovviamente i giocatori di football che sono diventati vittime direttamente o indirettamente della CTE, tra cui Mike Webster, Justin Strzelczyk, Andre Waters e Dave Duerson, portati in scena nell'ordine da David Morse, Matthew Willig, Richard T. Jones e Adewale Akinnuoye-Agbaje.
Completano il cast principale di Zona d'ombra gli attori Paul Reiser (è il dottor Elliot Pellman, medico della squadra dei New York Jets coinvolto nell'operazione di discredito ai danni di Omalu), Arliss Howard (è il dottor Joseph Maroon, medico dei Pittsburgh Steelers che insieme a Bailes avverte di Omalu delle ripercussioni a cui andrà incontro continuando i suoi studi) e Luke Wilson (è Roger Goodell, commissario della NFL che orchestra la risposta della lega alle teorie di Omalu).
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Commenti (6) vedi tutti
Il tema sarà anche interessante,ma il film è decisamente noioso. Voto 4/5
commento di ScemaranDa vedere per chi ama il genere drama - sportivo!
leggi la recensione completa di YuhzzaPersonalmente in questo periodo non sono del tutto affascinato da Films a Tema Ospedaliero per cose personali assai vicine allo svolgersi,ma la Pellicola puo' avere una Sua certa forza visiva.voto.6.
commento di chribio1La storia è interessantissima, specie per un grande amante di sport americani come me. Lo svolgimento non quadra però. Troppo freddo, troppo didascalico. Il film non prende, non convince. A questo punto era più utile farne un documentario. Da evidenziare pure che alcuni parenti (specie la famiglia di Dave Duerson) reclama la falsità di alcune scene
commento di silviodifedeBuon film, molto "istruttivo"
leggi la recensione completa di Furetto60Il film di Landesman si dimostra incapace di tradurne le indubbie potenzialità in una storia avvincente e credibile, limitandosi piuttosto a seguire uno storytelling che ci porta dal punto A al punto B senza un reale approfondimento del contesto, una adeguata valorizzazione dei caratteri ed una stringente dinamica delle forze in campo.
leggi la recensione completa di maurizio73