Regia di Kelly Reichardt vedi scheda film
Tre storie intime di donne in qualche modo irrealizzate o frustrate dal ruolo che la società e le convenzioni attribuiscono loro. La Reichardt filma l'America fordiana infinita dei grandi spazi e delle distanze incolmabili, concentrandosi sull'intimità di tre storie legate una all'altra per un sottile filo rosso di coincidenze. Un film magnifico.
Una avvocatessa quarantacinquenne (Laura Dern, sempre bella, sempre uguale, qui avvolta da golfini di cashmere stropicciati e color pastello un pò demodé che tuttavia non la svalutano affatto) è alle prese da tempo con un cliente che, vittima di un incidente sul lavoro che lo ha menomato fisicamente e di conseguenza costretto a ritirarsi, medita vendetta contro una giustizia che non sa difenderlo.
L'uomo, pur rispettando il suo premuroso legale, non si arrende alle indicazioni della donna che da sempre gli assicura che non ci sono possibilità di risarcimento alcune al di fuori del minimo già ottenuto con la copertura assicurativa di base, e deciderà di cercare di farsi giustizia da solo.
Una giovane madre di famiglia (Michelle Williams) si prodiga per la costruzione di una casa in mezzo ad un bosco di proprietà.
Avvistate delle pietre locali già perfettamente squadrate, parti di un antico rudere ormai completamente abbattuto, la donna chiede dell'anziano proprietario che vive in quella zona (lo interpreta l'eccentrico ed indimenticato attore almaniano Rene Auberjonois) la possibilità di acquistarle per coprire almeno una parete della nuova casa. L'uomo malinconicamente non se la sente di rifiutare, ma al momento in cui se le vede portare via scopre che una parte di se stesso sta abbandonandolo: la donna se ne accorge ed il gesto si inserisce in una lunga lista di cose e situazioni scomode che la fanno sentire sempre come la cattiva della famiglia.
Una giovane di origine pellerossa (Lily Gladstone) lavora in un ranch accidenti un gruppo di cavalli. Una sera tornando a casa si imbatte in un corso serale di matura giuridica tenuto gratuitamente da una giovane avvocatessa (Kristen Stewart, qui brava, intensa, adeguata nel suo ruolo di donna triste, infelice e poco realizzata, come non l'ho mai trovata sino ad oggi).
Per curiosità, ed affascinata dalla docente, la ragazza inizia a frequentare il corso, col beneplacito dell'insegnante, praticamente sua coetanea, che trova modo di familiarizzare con la ragazza, pur non concedendole eccessiva confidenza.
Ogni notte dopo il corso la ragazza la accompagna al fast food (una vomta addirittura a cavallo - scena stupenda!!) e le tiene compagnia mentre l'avvocato mangia in fretta, prima di sobbarcarsi le quattro ore di viaggio per tornare a casa.
Un giorno , quando scopre che l'insegnante ha rinunciato alla cattedra per i.motivi logistici di cui sopra, ella decide di abbandonare le lezioni e di andare a cercarla nella sua città.
Ma i sentimenti non sempre, anzi quasi mai, trovano una perfetta possibilità di sbocco con la persona che si desidera, ed il non detto, incomunicabilità, la ritrosia, finiscono per creare barriere ed ostacoli insormontabili.
Kelly Reichardt film l'america profonda, quella dei grandi spazi, delle pianure immense solcare da treni merci lunghi chilometri e chilometri, ed interseca nel paesaggio mozzafiato e stridente storie intime di donne che si sentono inadeguate, svilite, costrette in ruoli che non si addicono loro e le lasciano irrisolte e discriminate.
4 donne per 3 storie intense e potenti in grado di raggiungere il cuore dello spettatore e di coinvolgerlo emotivamente in un percorso intimo che è difficile spiegare, ma dal quale è facile farsi prendere intimamente.
Bravissime le quattro attrici coinvolte, ma Laura Dern, forse la mia attrice americana preferita in assoluto (e non certo grazie a Jurassick Park, piuttosto per i tre capolavori lynchani di cui si è resa protagonista sino ad oggi), è quella che in passito è riuscita più di tutte ad emozionarmi: una bella professionista quasi cinquantenne, preparata e emotivamente coinvolta nei confronti dei suoi clienti, disposta ad assumersi rischi e responsabilità ben al di sopra delle sue competenze e responsabilità, costretta con amarezza a constatare che le sue conclusioni pessimistiche ma corrette non vengono prese in considerazione dal suo cliente soli per il fatto che lei è una donna.
La Reichardt, con questo suo film assieme potente ed intimo, classico nei suoi sfondi alla John Ford, ma estremamente privato nelle emozioni che descrive, riflette sul tema della discriminazione della donna in quanto tale.
E ci racconta tre storie che sprigionano emozione ed intimità, legate tra l'altro una all'altra per una sottile "liaison" a senso unico, rappresentata proprio dal personaggio della Dern: lei è l'amante del marito della seconda protagonista (lui è il coppoliano James Le Gros, lei la bravissima Michelle Williams, attrice ricorrente nei film della Reichardt) e la si intravede mentre si introduce nel suo studio legale nel momento in cui la giovane tenutaria del ranch entra per avere notizie della sua insegnante scomparsa senza preavviso da scuola.
Il film è del 2016, è apparso solo ora nelle sale francesi, ma è una delle migliori pellicole viste sino ad ora in questo 2017.
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