Regia di Avishai Sivan vedi scheda film
68° FESTIVAL DI LOCARNO - CONCORSO
Sempre in Concorso a Locarno , un buon film israeliano, shoccante e con scene forti che lo fanno ricordare, e pure apprezzare:TIKKUN.
Le vicissitudini di un giovane ispirato religioso di nome Haim-Aaron, figlio di un macellaio molto attento ai dogmi e alle usanze della religione ebraica, iniziano a trasformarsi in tragedia quando, in seguito ad un digiuno premeditato a scopo di penitenza, egli sviene più volte, a partire da un banale taglio ad un dito, ad un tragicomico incidente domestico in doccia.
La caduta brusca e banale in doccia mentre contempla una potente erezione che non riesce per nulla a controllare, e che si erge fiera a dimostrare quanto sia uomo,gli provoca un trauma cranico e lo svenimento. Impossibilitati a rianimarlo, i medici del pronto soccorso lo danno per morto dopo una lunga stimolazione cardiaca, ma il padre, insistendo a modo suo con il massaggio al cuore, lo riporta in vita quasi miracolosamente.
La nuova esistenza del ragazzo, quasi risorto alla morte, sarà minata da dubbi ed incertezze che lo pongono dinanzi ad un bivio: continuare con la sua dottrina rigorosa e punitiva, o concedersi ai piaceri dei sensi, nei confronti dei quali sembra ben più attratto che nel suo precedente e molto inibito passato di aspirante religioso?.
In un bianco e nero efficace ed inquietante che comunica efficacemente il grigiore di una vita di sole imposizioni, Tikkun è un film duro che segnala un tentativo di metamorfosi, senza per questo prendersi la briga di giudicare o commentare i tentativi di svolta del suo incerto protagonista.
Un film forte e rigoroso, uno dei migliori passati al Concorso
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