Regia di Ryûsuke Hamaguchi vedi scheda film
FESTIVAL DI LOCARNO 2015 - CONCORSO - PREMIO MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE ALLE 4 PROTAGONISTE
HAPPY HOUR è il film-monstre giapponese di Hamaguchi Ryusuko, che ci costringe (si fa per dire..) tutto un pomeriggio a seguire le vicende amorose travagliate di quattro coppie, analizzate sopratutto dal punto di vista del lato femminile e dell'amicizia che unisce le quattro donne trentacinquenni che compongono la metà delle coppie prese in esame.
Una durata inconcepibile che non ha nulla a che vedere con quella ancor più lunga, ma giustificata e quasi magnetica, dunque molto più indolore, del Lav Diaz dello scorso anno con le sue sei ore ed oltre dello splendido Pardo d'Oro "From what is before".
Il film si dipana tra incontri periodici tra e donne, seguiti a cene con i partners, occasione per le varie coppie per aprirsi e raccontare poco per volta le problematiche che li assillano e ne turbano l'esistenza.
Un film che non si decide mai se tenere uno stile televisivo o cinematografico, prestandosi dunque male sia allo sfruttamento televisivo, sia ad una visione a puntate via piccolo schermo.
Alcuni episodi invero sono anche interessanti e concitati, frutto di esperienze e drammi in cui lo spettatore medio più o meno riesce anche ad identificarsi, tanto le vicende narrate sono quelle che oggigiorno, nel bene e nel male, condividiamo un po' tutti nei crucci e nelle problematiche che ci affliggono e caratterizzano la nostra bigia quotidianità-
Interpreti un po' ingessati(e) e perfettini(e) rendono talvolta fastidioso lo sviluppo di alcune delle vicende che, come ragnatele sovrapposte, si intrecciano lungo tutto l'estenuante durata della pellicola.
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