Regia di Bakur Baluradze vedi scheda film
68° FESTIVAL DI LOCARNO - CONCORSO
BRAT DEJAN (Fratello Dejan) è un esperimento indefinibile, a metà strada tra documento e fiction, che ci racconta l'ultimo anno di vita, nascosto e celato in panni che lo rendano irriconoscibile come l'uomo qualunque, di un efferato generale responsabile di eccidi ed orrori durante la Guerra dei Balcani.
Tra impossibilità ad adeguarsi al rango di una persona come tanti, alla necessità di rimanere nascosto per evitare processi da parte di un tribunale internazionale che lo attende da anni al varco per pagare un debito di sangue che è lo stesso di tutte le guerre dall'inizio della storia umana sulla terra, la vita ordinaria e celata del temibile aguzzino ci mostra più che altro un uomo fragile ed insicuro, che non sapremo mai se proteso al pentimento, o solo reso più fragile in conseguenza del lungo isolamento ai margini della società e del mondo.
Il film procede lento e indecifrabile, incapace di raccontare, ma anche di documentare, spiazzando lo spettatore che aspetta qualche cenno per capire, per interpretare, trovando solo incertezze ed indecisioni su come impostare un racconto e come far maturare almeno la bozza di una personalità che non riesce davvero ad emergere e a disegnarsi, a caratterizzarsi per quel minimo che meriterebbe un personaggio controverso e quasi diabolico come quello che si tenta di farci scoprire.
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