Regia di Rocco Papaleo vedi scheda film
Gegè Cristofori arriva in Uruguay via nave perchè non ha i soldi per il biglietto aereo. E' un cantante da balera sulla cinquantina e sta andando a tenere un concerto che gli frutterà un ricco ingaggio. Durante il viaggio però il cuoco della nave, per dispetto, chiude Gegè nella cella frigorifera, causandogli un abbassamento di voce. Giunti a destinazione, preso dai sensi di colpa, il cuoco si sostituisce al cantante. Ma quando arriva a teatro per lo show, scopre che si tratta di una trasmissione tv trash. E non solo...
Terza pellicola per Rocco Papaleo regista, come sempre protagonista e anche sceneggiatore - qui insieme a Valter Lupo e Federica Pontremoli - delle sue opere. Anche questa volta, a distanza di 3 anni da Una piccola impresa meridionale e di 6 da Basilicata coast to coast, Papaleo gioca la carta della commedia 'intelligente', con un occhio alle risate e un altro ai contenuti, cercando di far quadrare la logica della trama e al tempo stesso di far risaltare la propria comicità agrodolce, fatta di gag scopertamente ridanciane eppure dal retrogusto serioso. Il finale è addirittura una vera tragedia, ma ciononostante il film funziona perfettamente come opera leggera, a testimonianza dell'ottimo lavoro di scrittura. E un ulteriore elogio va speso per la capacità di costruire un intero film su tre personaggi, dei quali in effetti solo due prevalgono (quello dello stesso Papaleo e quello di Alessandro Gassman); il terzo anello della catena è quello rappresentato dall'argentina Luz Cipriota, che però come resa sullo schermo non pare all'altezza dei suoi compagni di set. Certo, nel film ci sono anche degli inciampi: forse la vena comica è un po' più pesantina, più marcata rispetto ai due precedenti lavori del regista e la sottotrama sentimentale fra Gassman e la Cipriota appesantisce la storia, ma è pur sempre il veicolo per il 'lieto fine' o come lo si voglia definire. In sottofondo c'è anche una grossolana critica della tv-spazzatura odierna e un messaggio affettuoso verso tutti gli artisti 'falliti' o comunque non riconosciuti dal grande pubblico. In un'epoca di cinepanettoni e commediole paratelevisive, ben vengano le storie di perdenti simpatici e arruffati di Rocco Papaleo. 4/10.
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