Regia di Rocco Papaleo vedi scheda film
In una città incantevole come Montevideo,un tranello riunisce due persone legate da un qualcosa, e permette il formarsi di una amicizia solida, seppur nata sotto i peggiori auspici.Papaleo, dopo il deludente Una piccola impresa meridionale, con Onda su onda torna alla fresca leggerezza di Basilicata coast to coast e riconquista la stima di regista.
Alla terza prova da regista, Rocco Papaleo ritrova la semplicità e la perfetta intesa tra gli interpreti che resero Basilicata coast to coast un felice, leggero ma riuscito esordio nella direzione cinematografica.
Onda su onda (il titolo è preso in prestito da una famosa canzone di bruno Lauzi, che lo stesso papaleo interpreta con verve e divertimento nei preparativi tenuti a bordo della nave prima di arrivare a Montevideo) è la classica commedia degli equivoci, quelli che portano a Montevideo Gegé, un eccentrico e squattrinato cantante alla eterna ricerca di notorietà e successo, ed assieme a lui almeno anche Ruggero, cuoco ombroso e scostante che lavora senza sosta e senza scendere ormai da anni nel cargo che ospita il cantante in quel viaggio letteralmente "della fortuna".
Chiamato ad esibirsi a distanza di un trentennio presso un grande teatro cittadino, il cantante cavalca sogni di quella gloria e notorietà che lo hanno sempre evitato ed allontanato. Nel tragitto l'uomo stringe amicizia con il complessato ma simpatico capitano della nave, uomo che sogna di guidare navi da crociera ma sconta il grave handicap di vivere nel terrore di un affondamento, e trascorre il suo tempo libero a scrivere l'eventuale discorso di benvenuto da utilizzare qualora la compagnia navale si decida finalmente a promuoverlo.
Un incidente occorso in occasione di una lite col cuoco scontroso e scostante, impedisce al cantante di potersi esibire a causa di una perdita della voce fatale e senza scampo. Ma visto che nel frattempo tra i due litiganti si è stabilito un certo rapporto di collaborazione, e tenuto conto che Ruggero è pure dotato di una voce piuttosto gradevole, i due nuovi amici decidono di scambiarsi i ruoli. Con esiti devastanti, ma anche simpatici e teneri, considerato che il motivo per cui l'uomo è finito in Uruguay è il frutto di un tranello ordito da una figlia trentenne ai danni di un padre certo inconsapevole, ma anche piuttosto ingenuo e disorganizzato, reputato decisamente più in malafede di quanto in effetti la ragazza potesse pensare.
Esile, leggerissimo, ma costruito col gusto e la consapevolezza di raccontare una storia esile come una favole, Onda su onda regala innazi tutto ad Alessandro Gassman uno dei ruoli più interessanti ed umanamente coinvolgenti dei suoi ultimi anni di fitta carriera e conferma una volta in più la verve e la simpatia di un personaggio caricaturale, ma anche molto umano, a cui sa dar vita da anni il bravo attore Papaleo.
Nel cast va citato senz'altro, in un ruolo finalmente comico e davvero molto divertente e tenero, il bravissimo Massimiliano Gallo, in genere legato a ruoli drammatici o di psicppatico, qui nei panni del caratteriale ed insicuro capitano di vascello, impegnato a cercare di vincere le sue paure da un lato così castranti e autodistruttive, ma le stesse che ce lo restituiscono così umano e fragile che è impossibile non volergli bene.
Grande e meritato spot pubblicitario per l'Uruguay e la sua splendida capitale: impossibile non rimanerne attratti e non aver voglia di visitarla dopo aver visto questo film, grazie alla efficace e riuscita sviolinata appassionata ricevuta dal Papaleo regista, visibilmente (e comprensibilmente) innamorato del posto.
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