Regia di Cristi Puiu vedi scheda film
Puiu ci piazza all'interno di un ricevimento commemorativo per la morte del capo famiglia, chiudendoci dentro a un appartamento insieme a parenti carichi di rancori e piccolezze e ci lascia lì nel bel mezzo della scena con i numerosi personaggi a ruotarci letteralmente attorno (spesso ci troviamo nel corridoio centrale a sbirciare dalle varie porte, con una sensazione che richiama quei film girati a 360° che si possono vedere in alcuni parchi tematici), come dei guardoni nostro malgrado, poiché la nostra è un'invasione del privato non voluta e poco accattivante in quanto a noi estranea, o come l'ectoplasma del morto condannato al peggiore degli inferni, trovarsi confinato in mezzo alle grettezze della propria famiglia.
Solo in conclusione una risata liberatoria a tavola da parte dei tre fratelli concederà uno spiraglio dell'intesa familiare sepolta.
La macchina da presa letteralmente muove la testa alla ricerca dei personaggi e pian piano ricostruisce storie e segreti, con una gran perizia registica ed un'ottima direzione collettiva degli attori.
Una visione non semplice (tre ore di dialoghi spesso oziosi non sono una passeggiata) ma alla fine sicuramente appagante.
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