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Ma Loute

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Regia di Bruno Dumont

Con Fabrice Luchini, Juliette Binoche, Valeria Bruni Tedeschi, Jean-Luc Vincent, Brandon Lavieville, Raph, Didier Després, Cyril Rigaux... Vedi cast completo

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Trama

Estate 1910. Diversi turisti scompaiono mentre si rilassano sulle splendide spiagge sulla costa della Manica. Gli ispettori Machin e Malfoy si occupano del caso e presto individuano come epicentro delle sparizioni la baia di Slack, un posto dove l'omonimo fiume e il mare si congiungono e che è spesso soggetto a maree. Nella zona vive una piccola comunità di pescatori e di allevatori di ostriche, come la famiglia Bréfort, che è composta da un numero cospicuo di figli, tra cui l'impetuoso diciottenne Ma Loute, ed è guidata dal padre, soprannominato "l'Eterno". Al di sopra della baia, sorge inoltre la villa dei Van Peteghem, dove ogni estate gli un tempo ricchi padroni trascorrono le loro giornate. Nell'arco di cinque giorni, ha origine una storia d'amore molto particolare tra Ma Loute e Billie Van Peteghem, un legame destinato a scuotere entrambe le famiglie, le loro convinzioni e i loro stili di vita.

Approfondimento

MA LOUTE: UNA COMMEDIA GROTTESCA E MISTERIOSA

Diretto e scritto da Bruno Dumont, Ma Loute porta nella baia di Slack a nord della Francia, dove nel corso dell'estate del 1910 diverse scomparse sconvolgono i residenti. A cercar di vederci chiaro sono l'improbabile ispettore Machin e il sagace assistente Malfoy, che si ritrovano loro malgrado al centro di una strana storia d'amore che vede protagonista Ma Loute, primogenito di una famiglia di pescatori dai modi molto particolari, e Billie, appartenente alla famiglia Van Peteghem, ricchi ma decadenti borghesi.

Con la direzione della fotografia di Guillaume Deffontaines, le scenografie di Riton Dupire-Clement e i costumi di Alexandra Charles, Ma Loute viene così descritto dal regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Cannes 2016: «Da tempo coltivavo il desiderio di realizzare una commedia ma non trovavo mai la storia giusta, almeno fino a quando Arte non mi ha proposto di realizzare una serie televisiva. Ho avuto carta bianca per fare ciò che volevo: è nata così P'tit Quinquin, commedia poliziesca che mi ha permesso di sperimentare a modo mio. Partendo dal dramma come motore della commedia, ho aggiunto una dimensione burlesque piuttosto grottesca e il successo della serie mi ha spinto a tentare la stessa strada sul grande schermo. Desideravo che il mio nuovo film fosse cinematograficamente e profondamente divertente. E ciò mi ha spinto ad allontanarmi da quel cosiddetto naturalismo che segnava le mie prime opere.

Nella ricerca del soggetto di quella che sarebbe stata la mia nuova commedia che sarebbe stata ambientata sulla Costa d'Opale, regione che conosco bene e in cui vivo, mi sono imbattuto in vecchie cartoline, che mostravano la baia di Slack, dove all'inizio del ventesimo secolo convivevano borghesi e poveri. Questo ha portato al punto di partenza di Ma Loute: da un lato vi sono i Brufort mentre d'altro lato vi stanno i Van Petenghem... in mezzo a loro, invece, trovano posto una storia d'amore e misteriose sparizioni. A differenza di P'tit Quinquin, non sapevo se quello che andavo man mano scrivendo fosse divertente: la commedia implica nella fattispecie un meccanismo d'efficacia immediata e per questo motivo più difficile da creare.

La vicenda è ambientata durante l'estate del 1910. L'inizio del XX secolo corrisponde all'emergere della borghesia, dell'industria, del capitalismo e di conseguenza della lotta di classe. Oggi sappiamo che si tratta degli anni che hanno segnato le origini della modernità e di un contesto destinato a essere sconvolto quattro anni più tardi dallo scoppio della Prima guerra mondiale. Per la prima volta, dunque, sono stato chiamato a ricreare un paesaggio del tutto scomparso e ci sono riuscito grazie alle immagini delle cartoline.

La storia si svolge in fretta. Ho pensato dunque a un ambiente che ne incarnasse bene la follia, ricordandomi del Typhonium di Wissant, una casa in stile neo-egizio costruita alla fine del XIX secolo e soprannominata come la follia del Nord-Passo di Calais. Ho scritto la sceneggiatura tenendo a mente la residenza... sebbene fossero dapprima reticenti, i proprietari mi hanno poi permesso di girare gli esterni nei pressi della costruzione mentre gli interni sono stati realizzati in un'altra abitazione in pieno (e visionario) stile Tudor.

Tenendo presente l'epoca in cui si svolgono i fatti, con i personaggi del commissario Machin e del suo vice ho voluto rendere omaggio ai film realizzati in quel periodo, commedie o farse. Punti di riferimento sono stati Max Linder e il duo Laurel e Hardy, in grado di cogliere sottilmente pregi e difetti della borghesia. Come poi insegna la storia del cinema, i grandi film uniscono spesso due o più generi, basti pensare alla commedia italiana e, in particolare, ai grandi film di Dino Risi ed Ettore Scola, in grado di unire comico e tragico allo stesso tempo. Ho voluto così giocare la carta della dualità di genere, sapendo che l'avvicinamento tra i Brufort e i Van Peteghem sarebbe stato inevitabilmente esplosivo. I Brufort sono antropofagi, si "cibano" letteralmente dei borghesi, e i Van Peteghem sono incestuosi, si uniscono in matrimonio tra consanguinei e stringono alleanze degenerative. Le due famiglie sono ognuna a modo loro mostruose. Un ulteriore mistero nel mistero coinvolge anche uno dei due giovani innamorati, Billie, e la sua sessualità, elemento che mi ha permesso di trattare un argomento attualissimo in un film in costume: agli occhi di Ma Loute, Billie è una ragazza ma non sempre le cose sono come appaiono».

Trailer

Commenti (11) vedi tutti

  • Intruglio grottesco surreale, le cui sagome eccentriche tendono alla gigioneria ostentata. I sollazzi sono disorganici, e la seconda parte diventa ripetitiva, ma il finale espleta un "poeticismo paranormale" singolare.

    commento di Stefano L
  • "Noi non sappiamo cosa fare, ma non lo facciamo". Invece Dumont sa bene cosa fare e lo fa benissimo, una grande prova di grottesco e di comico (le cadute ripetute), Luchini e Tedeschi stellari, in difficoltà coi ruoli brillanti cui non è avezza la Binoche. Imperdibile.

    commento di leporello
  • Pellicola grottesca, non per tutti i palati, che attacca le convenzioni sociali. Ritmo soporifero, tenete sott'occhio Raph, meritatamente candidata al Premio César per la migliore promessa femminile.

    leggi la recensione completa di alfatocoferolo
  • il regista mette in scena i rapporti di classe tra due famiglie socialmente agli antipodi.....semplicemente sublime....e superconsigliato......non per tutti pero'...

    commento di ezio
  • Divertente, ma con momenti di rara e profonda intensità. Mi è piaciuto.

    commento di paolida
  • Film stridente nelle sue intenzioni troppo lungo e noioso.

    commento di irma la dolce
  • Simpaticamente demenziale. Guardabilissimo.

    commento di idontcare
  • Selvaggiamente divertente.

    leggi la recensione completa di miss brown
  • Scene di lotta di classe(?) a Calais secondo Bruno Dumont, che applica lo stesso rigore del suo cinema naturalista alla commedia grottesca. Forse si ride, ma si penserà di più.

    leggi la recensione completa di Kurtisonic
  • Bruno Dumont stabilisce le coordinate del grottesco per poi agire all'interno di esso con assoluta, folle coerenza. Il rischio assunto è ripagato da un risultato bizzarro e divertente ma comunque ancorato al reale da molteplici possibilità di lettura. Operazione eccentrica e molto interessante.

    commento di Utente rimosso (Cantagallo)
  • Diverse persone scompaiono tra le dune sabbiose della Manica.Un pingue ispettore brancola nel buio, mentre una famiglia aristocratica entra in contatto con alcuni pescatori della zona.Folle, spassoso incastro giallo e confronto di classe impossibile, dove la brama di vivere ed arricchirsi, e l'intolleranza verso la diversità hanno origine dal basso

    leggi la recensione completa di alan smithee
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

Kurtisonic di Kurtisonic
7 stelle

  “Io sono un filmmaker non della collettività, ma dell’individuo. Non so cosa sia la società. (B.Dumont)   Incoraggiato dai buoni riscontri della serie tv P’Tit Quinquin, Dumont trasferisce sul grande schermo la lettura tragicomica della realtà, accostando mondi in apparenza distanti e in opposizione dentro una visione della vita piuttosto… leggi tutto

8 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

munnyedwards di munnyedwards
5 stelle

“Malfoy, Malfoy, Malfoy, Malfoy, Malfoy!”   Mentre rotola come un barile giù da una duna l’obeso ispettore Machin (Didier Desprès) chiama preoccupato il suo assistente dal “roscio” pelo, l’indizio da esaminare si trova sulla spiaggia e l’uomo di legge non trova strada più sicura, considerando la sua mole da pachiderma, che una… leggi tutto

2 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

mm40 di mm40
4 stelle

Alta Francia, inizio Novecento. Un uomo, L’eternel, e suo figlio Ma Loute sono dei poveracci che per campare aiutano i ricchi turisti ad attraversare un fiumiciattolo. Nei dintorni vivono i Van Peteghem, facoltosi industriali dediti all’incesto. Un giorno nella zona cominciano a sparire delle persone nel nulla e l’inetto ispettore Machin dovrà occuparsi del caso. Dopo… leggi tutto

2 recensioni negative

2024
2024

Recensione

Tetsuo35 di Tetsuo35
7 stelle

La nobile famiglia Van Peteghem si ritrova nella propria residenza estiva nel nord della Francia, mentre sulla spiaggia prospiciente si susseguono misteriose sparizioni di turisti. La giovane Billie Van Peteghem si innamora di Ma Loute Brufort, giovane membro di una misera famiglia di pescatori.     Dopo aver deformato la durezza dei suoi primi lavori verso la satira nella geniale…

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Recensione
Utile per 5 utenti
2020
2020

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mm40 di mm40
4 stelle

Alta Francia, inizio Novecento. Un uomo, L’eternel, e suo figlio Ma Loute sono dei poveracci che per campare aiutano i ricchi turisti ad attraversare un fiumiciattolo. Nei dintorni vivono i Van Peteghem, facoltosi industriali dediti all’incesto. Un giorno nella zona cominciano a sparire delle persone nel nulla e l’inetto ispettore Machin dovrà occuparsi del caso. Dopo…

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2019
2019

Recensione

alfatocoferolo di alfatocoferolo
6 stelle

Ma Loute è uno squarcio nella carne che mostra l'anima nera dell'uomo. Il protagonista lavora col padre, trasportando persone da una lato all'altro della sponda di un fiume, a piedi quando la marea è bassa oppure in barca quando sale. Lui e la sua famiglia si nutrono dei cadaveri di alcuni turisti di passaggio, spesso uccisi proprio durante le traversate. I tre piccoli fratellini e…

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Recensione
Utile per 1 utenti
2017
2017
Nel mese di marzo questo film ha ricevuto 5 voti
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munnyedwards di munnyedwards
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“Malfoy, Malfoy, Malfoy, Malfoy, Malfoy!”   Mentre rotola come un barile giù da una duna l’obeso ispettore Machin (Didier Desprès) chiama preoccupato il suo assistente dal “roscio” pelo, l’indizio da esaminare si trova sulla spiaggia e l’uomo di legge non trova strada più sicura, considerando la sua mole da pachiderma, che una…

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Nel mese di febbraio questo film ha ricevuto 4 voti
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Nel mese di gennaio questo film ha ricevuto 7 voti
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Nel mese di dicembre questo film ha ricevuto 6 voti
vedi tutti
2016
2016
Nel mese di settembre questo film ha ricevuto 13 voti
vedi tutti

Recensione

miss brown di miss brown
9 stelle

MA LOUTE è un film che sarebbe piaciuto molto a Buñuel. Il pretesto è un quasi-giallo: un buffissimo, enorme poliziotto non particolarmente acuto, indaga sulle misteriose sparizioni di alcuni villeggianti in un paesino di pescatori dalle parti di Calais, fra le dune della Manica. Divertente tutto il tempo, ha momenti di autentica comicità, gag ripetuti eppure sempre…

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Recensione

omero sala di omero sala
7 stelle

Siamo in Francia, dalle parti di Calais, negli anni che precedono la prima guerra mondiale. In una villa isolata simil-egizia che sovrasta una baia, passano la loro estate alcuni membri di una famiglia aristocratica: il traballante signor André Van Peteghem (Fabrice Luchini), la sua svampita signora, madame Isabelle (Valeria Bruni Tedeschi), due figlie, la teatrale sorella (Juliette…

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Recensione

laulilla di laulilla
8 stelle

  La commedia grottesca di Dumont     Siamo nel 1910, a quattro anni dall’inizio della prima guerra mondiale. Stanno per raggiungere la casa di proprietà in stile egizio-kitsch, che domina la baia di Slack dall’alto di un colle boscoso, alcune persone, esponenti della famiglia ricchissima dei Van Peteghem. Sono garruli e…

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Recensione

port cros di port cros
7 stelle

  Primi del Novecento: nel Nord della Francia, sulle coste della Manica, abitano due famiglie molto diverse tra di loro. Da una parte i ricchissimi van Peteghem che vivono in un'assurda villa in stile egiziano: l'improponibile André con l'affettata moglie Isabelle (Valeria Bruni Tedeschi) e l'eccessiva sorella Aude (Juliette Binoche) e la figlia di lei (Billie) dalla…

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Nel mese di agosto questo film ha ricevuto 9 voti
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Kurtisonic di Kurtisonic
7 stelle

  “Io sono un filmmaker non della collettività, ma dell’individuo. Non so cosa sia la società. (B.Dumont)   Incoraggiato dai buoni riscontri della serie tv P’Tit Quinquin, Dumont trasferisce sul grande schermo la lettura tragicomica della realtà, accostando mondi in apparenza distanti e in opposizione dentro una visione della vita piuttosto…

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Recensione

Utente rimosso (SillyWalter) di Utente rimosso (SillyWalter)
7 stelle

        Primi vagiti del 1900. L'ineffabilmente assurda famiglia dei Van Peteghem raggiunge per le vacanze estive la propria "villa al mare" vicino a Calais, un maniero in stile egizio-tolemaico (sic) che domina una pittoresca baia di pescatori da un'altura. Tra di loro c'è anche Billie (pronuncia Billì), nipote del padrone di casa che non si sa se sia una…

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