Regia di Bryan Singer vedi scheda film
Epico e con solide interpretazioni, originale solo in alcuni punti
Ho sempre trovato molto interessante il mondo degli X-Men, uomini e donne apparentemente umani ma che in realtà, come le teorie cospirazioniste, si mimetizzano tra questi ultimi, poiché ciascuno possiede un potere, una (super) capacità. Bryan Singer, il regista che ha avviato la trilogia originale degli uomini X, dirige questo ultimo capitolo (il terzo della nuova trilogia avviata da Matthew Vaughn) in maniera abbastanza convenzionale, dato che ci illustra in fondo vari stereotipi del genere, come il reclutamento o i vari discorsi motivatori. Tuttavia la pellicola, grazie a scene spettacolari e alla (anch'essa) solita efficace capacità di intrattenimento, si fa volere bene e, almeno per me, non poco. Rispetto ai capitoli precedenti, più scherzosi, qui troviamo una accentuata serietà e drammaticità di fondo, spezzata solo dalla fantastica scena col ragazzo velocissimo chiamato Quicksilver, che riesce a salvare con calma e a suon di moonwalk, professori e studenti da un'esplosione la cui propagazione non è durata più di un secondo e anche da certi momenti simpatici delle lezioni nella scuola per ragazzi speciali. E il culmine di questa serietà è di certo l'antagonista: Apocalisse (Oscar Isaac), dio egizio e primo X-Men della storia, che vuole distruggere il mondo per poi ricostruirne uno migliore dalle ceneri, a mò di una fenice; un villain molto discusso, ma che a me non è dispiaciuto per niente, e anzi a tratti fa quasi paura, col suo vocione poco rassicurante e la sua estrema potenza. Altro pregio è il coinvolgente susseguirsi delle vicende dei più importanti mutanti, da Magneto (Fassbender), che dovrà fare i conti con un'altra tragedia, a Mystica (Lawrence), in perenne equilibrio e neutralità tra mutanti "buoni", d'accordo sul fatto che bisogna convivere con gli uomini, e i "cattivi", che pensano l'esatto opposto. Tra le new entry troviamo Nightcrawler, figlio di Mystica con la capacità di teletrasportarsi e i "due cavalieri dell' Apocalisse": Angelo e Psylocke (in una sexy tutina viola), oltre agli altri due, Magneto e Tempesta, già conosciuti nei film precedente. Abbiamo inoltre delle solide interpretazioni soprattutto da James Mccavoy, il telepate Professor X e da Fassbender, che esplicita i tormenti e le sofferenze del "signore dei metalli". Una durata mica da ridere (circa 2 ore e 20), ma che viene colmata dalla scorrevolezza delle vicende, che sanno divertire, sanno emozionare e sanno entusiasmare non poco. Ci sono poi due scene che hanno a che fare con Logan/Wolverine (Hugh Jackman): in una lo vediamo massacrare guardie infuriato come non mai, scappando dalla sua "prigione" , mentre dopo i titoli di coda è montata una sequenza di brevissima durata e piuttosto enigmatica, sicuramente collegata all'imminente "Logan", il terzo film dedicato a Wolverine che viene già elogiato dalla critica. Uno spettacolo epico e abbastanza coinvolgente, ma di certo non indirizzato a chi cerca una trama innovativa.
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