Regia di Paul Feig vedi scheda film
La scelta di intraprendere la strada del puro reboot resta poco condivisibile ma trova la sua motivazione nel finale. Di per sè funziona anche, ma ciò da cui proviene è troppo autentico (nonchè geniale) per poter essere ripetuto e alla fine a rimanere in memoria saranno (solo) la spumeggiante McKinnon e i nostalgici(ssimi) camei&citazioni...
Forse il reboot più discusso e boicottato di sempre... L'operazione revival degli Acchiappafantasmi ha avuto un lungo travaglio di sviluppo, con la coppia di sceneggiatori&interpreti Aykroyd-Ramis desiderosi fin dai primi anni zero di riesumare tute&zaini protonoici per un nuovo capitolo dei Ghostbusters senza pero riuscire mai a trovare lo script in grado di mettere d'accordo tutti, Murray e Reitman compresi.
Poi la tragica morte di Ramis e tutto che pareva ormai definitivamente archiviato in soffitta... E invece ecco arrivare l'idea (probabilmente) più impensabile di tutte: realizzare un reboot al femminile(!?), affidando il tutto ad un sodalizio collaudato (Feig, Wiig, McCarthy) come nell'originale di provenienza Saturday Night Live, allo scopo di provare a dare vita ad un new cycle.
Operazione che, si sapeva, sarebbe stata difficilmente digeribile ai fan più accaniti, senza dimenticare che il prodotto in questione rappresenta una sorte di manifesto del cinema anni '80... E infatti le critiche sono abbondate, tanto da vedere la nascita dei cosiddetti ghosthaters in grado di scatenare un vero e proprio boicottaggio di questo reboot e scatenare polemiche/discussioni sui social ad un livello (forse) mai toccato prima, arrivando anche a sfiorare il sessismo ma fondamentalmente basate su un fortissimo livello di nostalgia (come giustamente spiegato da Ivan Reitman).
Ora, dopo questo (mi pareva) doveroso riepilogo cronologico di questo discussissimo reboot, cominciamo con il giudizio la cui imparzialità è inevitabilmente vincolata ad una visione totalmente slegata dall'originale, seppur il titolo in questione carichi di inevitabili forti responsabilità... Diciamo subito che il film, di per sè, funziona e la scorrevolezza non manca mai ma, come prevedibile, risulta impossibile replicare la genialità dell'originale e, ATTENZIONE, questo non è voler essere pregiudiziosi ma semplicemente obiettivi, perchè (comunque vada) quando si sceglie di rebootare, si analizza in film (e il suo valore) in sè ma sottoporsi a paragoni diventa inevitabile e consequenziale.
Prediligendo la strada dominante della commedia, Feig dà vita ad un prodotto fortemente umoristico a cui si corredano elementi fantasy, in un contesto più contemporaneo ma decisamente più inverosimile, caratteristica che invece era tra le più determinanti dell'originale. Meno consistente la componente horror (altro fattore di grande incisività di chi lo ha preceduto), contraddistinto da qualche "stolzo" qua e là ma complessivamente carente.
L'assemble gode di buona alchimia ma, complessivamente, manca di quel carisma di fondo che trascinava l'originale... Wiig e McCarthy tengono fede alla loro conosciuta comicità senza però adattarsi alla diversità del caso; senza lode nè infamia la poco conosciuta (da noi) Jones mentre a meritare pieni applausi è sicuramente la McKinnon, vera e propria forza della natura nel ruolo più "inventivo" del gruppo.
Tanti (e apprezzabili) i camei e le citazioni, da Murray (in più di un puro cameo) a Aykroyd, dalla Weaver a Hudson fino all'indimenticabile caserma, la cui presenza fornisce (di fatto) al tutto una sorte di puntata zero (nella speranza) di una nuova saga.
In sostanza, male non è ma chi lo ha preceduto resta qualcosa di troppo unico e autentico e, per questo, imparagonabile...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta