Regia di Sergio Martino vedi scheda film
Gli stereotipi del (pappa)gallismo, delle facili conquiste in riva al mare (quello Adriatico), del fancazzismo anni '80 (sono pur sempre gli anni rampanti e caciaroni degli yuppies, gente che non si è mai capito bene che lavoro facesse - e se lavorasse - e che pure amava vantarsi di continuo di navigare nell'oro), uniti alla comicità grossolana, volgarotta ('ci dò che ci dò che ci dò', con ampia mimica dell'atto sessuale) e scorretta (la pugliese Gegia è 'quella marochììna') del duo di protagonisti: un cocktail letale per qualsiasi palato che vada intellettualmente al di sopra del livello del burino senza speranza. Di buono c'è l'affiatamento della coppia, nonchè l'uso ricorrente di tormentoni e formule gergali che, per quanto appunto volgari, quantomeno cementano i personaggi e punteggiano la trama, certo non un capolavoro di fantasia o di originalità; fu proprio a causa di lavoracci come questo - che è senz'altro una delle vette della carriera della coppia comica e che comunque riscosse discreto successo - che Gigi decise di lasciare il cinema, sconfortato dai copioni beceri e stantii che gli venivano proposti. Risate da bettola garantite, ma oltre non c'è nulla. 3/10.
Due ultratrentenni sfaccendati bolognesi si lanciano in un'estate di conquiste sulle spiagge romagnole. Ma la loro presunzione non ha fatto i conti con la dura realtà... sarà un ritorno in città a testa bassa.
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