Regia di Craig Gillespie vedi scheda film
Gli ho dato una possibilità, ho fatto male.
Il film narra una storia vera, cioè il recupero, da parte della Guardia costiera USA, di una trentina di naufraghi, rimasti su un moncone di una petroliera, spezzata da un mare in condizioni proibitive. Il salvataggio fu certamente eroico, negli anni ’50, su una barchetta in dotazione all’epoca (con 4 di equipaggio), con condizioni meteo molto brutte, senza strumentazioni degne di nota. I quattro passarono alla storia ed ottennero le massime onorificenze.
Ecco, questa è una storia che si potrebbe raccontare con pathos, ritmo, secchezza nei fatti, tensione, oppure affogando il tutto in una melassa indigeribile, come qua. Dove si dà molto peso alla strampalata storia d’amore del capitano della barchetta e alla sua morosetta, che sta parecchio sui maroni, più ad altri dettagli insignificanti che era meglio tralasciare. E allora invece di un bel film di azione e tensione, abbiamo sta roba da 4/5, che sconsiglio e che fu un disastro al botteghino. Con costi non indifferenti (non bene visibili i motivi, nel film, peraltro) ebbe infatti incassi miseri, e per la Disney, che era alle spalle del tutto, fu una gran brutta mazzata. Ma ben gli sta, sarebbe anche da dire. Il titolo italiano, si intuiva, non c’entra nulla con l’originale.
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