Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
L’inedita coppia comica Verdone/Albanese in una storia dolceamara che parla di fallimento, occasioni perdute e riscatto, funzionando a tratti.
Nell’approcciarsi alla visione di un film di Carlo Verdone il pubblico veterano sa già cosa aspettarsi: un paio d’ore di allegria e spensieratezza condite però da qualche arguto spunto di riflessione sulla società contemporanea. Ed è esattamente questo ciò che fa il presente lavoro del regista romano il quale imbastisce attorno ad una trama piuttosto semplice che gioca con le classiche dinamiche della commedia degli equivoci, una serie di gag più o meno originali e riuscite, potendo contare però stavolta su di una spalla comica d’eccezione, ovvero il versatile Antonio Albanese, con il quale condivide la carriera di apprezzato caratterista sia al cinema che in tv.
La storia è quella di due uomini falliti che si ostinano a negare la realtà: uno, Arturo Merlino (Verdone) è un imbranato ex carabiniere single convertitosi alla poco redditizia professione di investigatore privato, l’altro Yuri Pelegatti, attore di scarsa abilità e successo(Albanese), lo ingaggia per indagare sulle presunte tresche dell’ex moglie della quale è ancora perdutamente innamorato. Tutto cambia quando lo strano duo entra accidentalmente in possesso di una valigetta contenente un milione di euro.
Come sempre, oltre ai tempi comici e alle scenette divertenti, una buona componente della riuscita è data anche dalla presenza di alcuni spassosi personaggi di contorno, tra cui la zia smemorata, l’efficientissima aiutante cinese e la petulante barista rumena. Il finale con piccolo colpo di scena è amarognolo pur portando avanti una critica al sistema politico un po’ troppo sempliciotta.
Da guardare senza molti pensieri.
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