Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Bistrattato da pubblico e critica, L’abbiamo fatta grossa è in realtà, a mio parere, uno dei migliori film di Carlo Verdone di sempre. Leggero, ma non troppo; più fisico che testo; L’abbiamo fatta grossa si distingue per una continua e sempre migliore messinscena degli ambienti, l’uso della fotografia e i movimenti di macchina – tutto apprezzabile già da Posti in piedi in paradiso (2012); inoltre, Carlo Verdone interpreta uno dei suoi personaggi più riusciti, probabilmente per due ragioni di base: 1) la tipologia di ruolo, il detective privato, pur non sposandosi bene con il physique du role dell’attore, riesce a risaltare la novità e l’originalità dell’interpretazione; 2) non essendo la canonica commedia nevrastenica e farmaceutica fatta di drammi di coppia, drammi famigliari o crisi esistenziali, ma una commedia tra il giallo e il poliziesco, il personaggio/attore può muoversi su binari differenti sfoggiando così una gamma nuova o per lo meno poco usata di volti e tic comici.
Inoltre, la presenza fisica della comicità di Antonio Albanese, cozzando con la smorfia romanesca di Verdone, innesca un felice gioco attoriale in cui entrambe le maschere – due delle più iconiche dell’immaginario italiano di sempre – risaltano per efficacia e verve comica. E come se non bastasse, caso raro nel cinema italiano, L’abbiamo fatta grossa è arricchita di attori secondari in splendida forma che né stonano né sembrano essere mai fuori luogo. Nel paese del pressapochismo e del sottobosco televisivo che s’inventa “attore”, volti come Massimo Popolizio, Anna Kasyan e Clotilde Sabatino dimostrano quanto valga essere attori.
A questo punto si può dire che gli unici attori che possono lavorare al fianco di Carlo Verdone con ottimi risultati sono solo Marco Giallini e Antonio Albanese.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta