Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Commedia dolce-amara con l’inedita coppia Verdone-Albanese nel ruolo di due disadattati sociali, bonari ed onestissimi, che tengono involontariamente testa ad una banda di delinquenti. Il tipo di comicità di “L’abbiamo fatta grossa” è coerente con lo stile dei due attori protagonisti: al di fuori degli schemi ritriti e anche un po’ sboccati della nostra comicità, la bravura di Carlo Verdone e Antonio Albanese accompagna per mano lo spettatore, inducendolo a tifare per i buoni ed illudendoli fino alla fine che l’happy end sia dietro l’angolo. Il film racconta una storia più che verosimile, con un finale non del tutto appagante, perché amaro, che conferma l’impunità dei potenti e l’impotenza della povera gente in un quadro sociale in cui la storia, pur essendo inventata, risulta alquanto verosimile. In un clima in cui la risata, quando c’è, non è mai totalmente liberatoria, i numerosi personaggi portano avanti la storia con grande efficacia, cavalcando i vari snodi narrativi attraverso un ritmo costante, reggendo il tutto sulla bravura dei due attori.
L’equilibrio riscontrato nella pellicola è anche in parte il limite del film stesso. L’assenza di picchi (di ritmo, di situazioni) fa risultare il tutto piuttosto schiacciato, se non addirittura piatto, a partire dalla caratterizzazione dei due protagonisti, troppi simili per funzionare veramente. Tant’è vero che la sceneggiatura prova a fare in modo che l’attore Yuri e l’investigatore Arturo stiano spesso lontani, con le scene in cui Verdone ed Albanese sono contemporaneamente in campo decisamente sotto media.
Ammirevole che De Laurentiis, anche condizionato dall’influenza della regia di Verdone, provi strade alternative alla comicità che ancora paga, quella dei cinepanettoni, ma questo tentativo, di certo non fallimentare, ha un esito non totalmente convincente, per quanto nobile negli intenti e coerente nello svolgimento.
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