Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Sergio Leone gli diceva: "Me fai ride". Verdone trentacinque anni dopo continua a divertirci, con i valori aggiunti di Antonio Albanese, nuovi caratteristi e un super attore di teatro (prestato al cinema) Massimo Popolizio.
Per il flano di lancio de L’ABBIAMO FATTA GROSSA basterebbe “Si ride fino alle lacrime”. Perché di questo si tratta, dopo la sbornia Zaloniana le sale sono tornate alla normalità e la massa=potere è tornata davanti agli schermi delle tv e degli smartphone. Peggio per loro, si perderanno un Verdone attore e regista in gran forma. L'accoppiata con Antonio Albanese è perfettamente riuscita, tante le gag divertenti o semplicemente spassose.
L’investigatore ed ex carabiniere Merlino e l’attore di teatro senza memoria Yuri Pelagatti ti catturano immediatamente: empatici, ipercinetici, nevrotici. Sostanzialmente veri, perché ricordano certi personaggi alla Mazzacurati. Normali, sfigati e dunque umanissimi. La valigetta con un milione di euro diventa fonte di disgrazie ed equivoci. Due ingenui che sapranno riscattarsi in una parte finale bella che ricorda - con un sorriso e due pernacchie – la tematica sulla funzione salvifica, nonché sociale, del carcere vista nel drammatico ROMANZO DI UN GIOVANE POVERO di Ettore Scola. Si sente la mano dello sceneggiatore Massimo Gaudioso, tra i migliori in circolazione, che affianca Verdone stesso e il fido Pasquale Plastino. Tanti bei caratteri punteggiano il cielo della commedia Verdoniana. Albanese in primis: comico versatile e sfaccettato, originale da sempre. Anche le parolacce e le volgarità hanno una loro grammatica funzionale alla riuscita e al completamento di scene e situazioni. Due o tre citazioni, tra cui l’horror di Zampaglione SHADOW. Gustosi i cammei di Andrea Purgatori e Giuliano Montaldo. Brave la cantante lirica Anna Kasyan e la zia Virginia Da Brescia. Ottimo Massimo Popolizio (rende di più nelle commedie) con sigaretta elettronica e cipiglio alla Jack Nicholson. Mefistofelico. Gran bella stoccata alla nostra classe politica. Bene, bravi bis!
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