Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Verdone ci dà lezioni di come si scrive, dirige ed interpreta una commedia.
In tempi in cui, a parte un formidabile Zalone, la commedia italiana sembra entrata in una crisi profonda, Verdone ci dà lezioni di come si scrive, dirige ed interpreta una commedia. E dà così vita a due reietti, due uomini impoveriti dalla crisi e dalla loro inettitudine, l'investigatore Merlino (Verdone) e l'attore Pelagatti (Albanese) che per sbaglio si trovano tra le mani una valigetta con dentro un milione di euro, appartenente a qualcuno di intoccabile, di potente. Si ride, si ride spesso ed in modo sano, talvolta con gag un po' abusate ma che Verdone sa sempre reinventare e dirigere. Si parla un po' della crisi, economica e personale, degli italiani ma senza piagnistei, senza sentimentalismi, rinunciando persino all'obbligato lieto fine. Il finale, anzi, coi due protagonisti che con un gesto si riscattano, è degno delle grandi commedie (e non solo) del passato. Verdone ed Albanese, piuttosto affiatati, fanno a gara di bravura e direi che ne esce degnamente vincitore il primo.
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