Regia di Luca Vecchi vedi scheda film
Non fatevi condizionare dalle recensioni negative, andate a vedere The Pills e valutatelo per quello che è: un'opera prima, una commedia fresca e divertente, rivolta a un pubblico ben preciso. Non cercate il capolavoro, rilassatevi e fateve du risate.
Quando è uscito The Pills: sempre meglio che lavorare, ho pensato "noooo, un altro produttore senza scrupoli che vuole buttare al macello dei giovani talentuosi per cavalcare l'onda del loro successo online e gonfiarsi le tasche" ( tra l'altro ,senza alcun motivo, se l'era già gonfiate con Zalone). Poi quando ho letto la recensione al vetriolo di Rolling Stone Italia ( http://www.rollingstone.it/recensioni/the-pills-sempre-meglio-che-lavorare/ , detto anche trolling stone d'ora in poi!) mi si è stretto un po' il cuore e sono andata immediatamente al cinema.
Ci sono delle premesse da fare: per apprezzare questo film bisogna avere tra i 25 e i 30anni, conoscere i The Pills e potrebbe aiutare essere romani o frequentare Roma.
A un quaranta-cinquantenne brianzolo non potrà altro che fare schifo The Pills etc., prima di tutto perché è brianzolo ( scherzo!) , perché non capirà la maggior parte delle battute e poi perché sarà lontano anni luce da ciò che succede oggi ai nati post Chernobyl - per essere più epici!
A me il film è piaciuto! Sono andata al cinema con aspettative bassissime; dopo aver visto quello che era successo anche con Maccio Capatonda mi son fatta strappare il biglietto con la sicurezza che poi avrei litigato con il bigliettaio per riavere i miei soldi indietro, e invece no! Luca, Luigi e Matteo sono stati bravi. Siamo noi o sono quelli di Trolling Stone che, a parer mio, cercano di giudiacarli con un metro che non si adatta né a loro né ai loro intenti.
Sono riusciti a costruire una trama, che, se pur debole in alcuni punti, riesce a intrattenere fino alla fine. La storia di tre amici che alle prese con la vita, i divertimenti, le droghe e i bei ricordi dei tempi andati cercano, ognuno a modo proprio, di affrontare l'enorme crisi che colpisce ogni trentenne d'oggi, ossia: crescere e farsi strada nel mondo lavorativo quando il lavoro non c'è o è umiliante o non è retribuito, tutto per decide alla fine che, date le prospettive catastrofiche italiane, è meglio continuare a divertirsi e non lavorare.
E' vero lo skatch dell'attimo fuggente è gratuito e inutile e anche a me ha fatto venire l'orticaria, ma "sei un po' impacciato!" "un po' impacciani" ha ripagato l'attimo di stizza alla grande. Non c'è da discutere sul fatto che almeno per quelli che si aggirano attorno ai 30 anni questo film faccia ridere e faccia anche riflettere in un modo per niente scontato.
Ho letto anche che la loro recitazione non è adatta al grande schermo. Ma vogliamo scherzare? Io ho trovato tutto gli attori, tranne il padre di Matteo ( terribile ma tenerissimo) molto credibili e naturali. In un paese dove andiamo avanti da vent'anni con i soliti caratterini e i loro soliti ruoli da nevrotiche e machos depressi, come facciamo a criticare la freschezza e la semplicità di questi ragazzi? Suvvia!
In tante recensioni ho letto un po' d'invidia per questi tre romani che si presentano come dei fancazzisti ma che alla fine sono riusciti a fare una commedia attuale e di gran lunga migliore di tante commediucole inutili all'italiana.
E poi, non che The Pills sia un film di denuncia, ma se vogliamo proprio trovarci un messaggio morale, beh, c'è ed è che tre giovani intelligenti e talentuosi nella nostra bella Italia, se non fossero venuti fuori pian piano dalla melma delle webseries di youtube, probabilmente sarebbero ancora degli pseudo-occupati, tristi e frustati come tanti altri giovani italiani.
Il modo in cui viene visto il lavoro dai The Pills, ci fa ridere sì, ma è una triste verità. Chissà quanti trentenni, che in altri paesi sono all'apice della loro carriera, in Italia pensano che, date le loro condizioni lavorative, sia meglio non lavorare?
Adesso, mi sto anche un po' antipatica dopo questa sviolinata ai The Pills che sicuramente non hanno bisogno di nessuno a difenderli, avendo già ottenuto molto più di quello che loro stessi si sarebbero immaginati, QUINDI, darò tre stelle e mezzo perché mi rendo conto che non ci troviamo di fronte a un capolavoro assoluto, ma, date le premesse e le aspettative, "The Pills: sempre meglio che lavorare" è un piccolo grande lavoro di giovani italiani che va capito e va difeso!
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