Regia di Luca Vecchi vedi scheda film
Okay, qui da fuori mi appare un bel 3.3 come valutazione da parte degli utenti, ma nessuna recensione, il che mi suggerisce che forse la briga di vedere il film e di motivare il loro dissenso non se la sono nemmeno presa. Perfetto così. Io l'ho visto, ed ora gli do 5 stelle, anche se è un film da 3 stelle. Perché? Perché il lettore occasionale non deve venire influenzato da giudizi che non esistono, per quanto cose come questa possano avere un'importanza relativa. In questo caso perché può essere importante non influenzare negativamente il pubblico generalista con giudizi peraltro ingiusti? Perché è un'opera prima? Forse. Ma non è un'opera prima qualsiasi, è l'opera prima di un team creativo che viene dal web, che sul web rappresenta sicuramente il top della qualità in quanto a scrittura ed umorimso, e che ha saputo dire - che piaccia o meno - qualcosa di nuovo, spiccando immediatamente in mezzo al mare immenso di mediocrità che per anni abbiamo sopportato passivamente. Non si tratta di certo della prima realtà che sbarca nella sale dal web, ma di sicuro di una delle pochissime a meritarlo sul serio. Quindi, dopo questa necessaria premessa, vediamo cosa va e cosa non va bene nel film.
Prima regia cinematografica per Luca Vecchi, il film ci dimostra che il giovane filmaker sa il fatto suo: oltre a dividersi tra il ruolo di regista e quello di co-protagonista con notevole disinvoltura, trova anche delle interessanti soluzioni visive, rendendo il film sopra la media delle commedie italiane già solo così. Complice anche una fotografia di buon livello, il film soddisfa pienamente dal punto di vista tecnico.
A lasciare a desiderare è sicuramente la scrittura, che avrei preferito più solida, meno fondata sugli sketch e più sulla narrazione, benché si rida di gusto spesso e volentieri. I limiti cominciano a palesarsi nella seconda parte, quando il film non manca di regalarci battute e momenti ben riusciti, ma perde purtroppo abbastanza il ritmo.
Ci sono cose che si sarebbero potute tranquillamente evitare ma che sono lì perché evidentemente loro le trovavano divertenti. E magari lo sono anche, ma non se ne avverte davvero la necessità: finiscono, anzi, per appensantire il ritmo.
Si arriva comunque soddisfatti al finale, consci di aver visto un prodotto con le sue incertezze ma anche con i suoi notevoli punti di forza, che merita una possibilità da tutti voi.
The Pills - Sempre meglio che lavorare è meglio della maggior parte delle commedie che l'Italia abbia partorito negli ultimi anni. E' tranquillamente meglio di tutti i film di Checco Zalone. Qualcuno penserà "non ci voleva molto". Infatti.
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