Regia di Don Coscarelli vedi scheda film
Son così rari i fantasy nella storia del cinema, che risulta necessario dare un'occhiata a tutti i titoli usciti nel periodo d'oro del genere: gli anni '80.
Occupiamoci dunque di questo Kaan: altro non è che un clone di Conan. Caschetto biondo, fisico discretamente palestrato, abbigliamento tipicamente barbarico (come da clichè) col solito perizoma. Insomma un incrocio tra Conan e Luke Skywalker, o se preferite un He-Man dimagrito (Come? Chi è He-Man? Non direte sul serio?!?). Calma non smettete di leggere, so che solo per questo il film potrà sembrarvi una boiata, ma vi invito ad andarci cauti.
E' vero: il film in questione non verrà ricordato come un capolavoro, tuttavia è una pellicola abbastanza godibile e non merita di essere dimenticata.
Stendendo un velo pietoso sulla maggior parte degli interpreti (recitazione scarsuccia) sarebbe bene soffermarsi sullo stile del regista: un po' altalenante lo ammetto; tuttavia a situazioni piuttosto convenzionali si alternano suggestioni irresistibili, degne del talento di Don Coscarelli, il talentoso inventore della saga horror "Fantasmi", qui alla sua prima escursione fantasy.
Un altro difetto è la scarsa originalità dell'intreccio, (ricalca quella di Conan) si tratta in sostanza della vendetta di un giovane, cresciuto in un villaggio di popolani ma di nobili origini. Il mondo che lui conosce viene distrutto dai guerrieri di Maax, e scampato per miracolo verrà a conoscenza delle sue origini e del perché del massacro. Dopo aver giurato vendetta scoprirà di possedere un potere particolare: può comunicare con gli animali (il titolo originale è "Kaan the Beast Master"). Sfruttando questo potere, aiuterà una principessa, troverà degli alleati e sfiderà il potere dello stregone.
Un canovaccio decisamente classico. Insisto però sul fatto che il film vada visto. Non guasta di certo farsi una cultura di pellicole fantasy, se siete appassionati del genere
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