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Vite perdute (La legge del mitra)

Regia di Roberto Mauri, Adelchi Bianchi vedi scheda film

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La recensione su Vite perdute (La legge del mitra)

di mm40
4 stelle

Isola d’Elba. Un gruppetto di giovani viene preso in ostaggio da una banda di malviventi, appena evasi. Uno di loro è particolarmente nervoso ed eccede fin da subito nella violenza. Sarà una strage.

Quella formata da Adelchi Bianchi e Roberto Mauri, i due registi di questo lavoro, è una strana coppia, ma non improbabile: il primo è più esperto dal lato tecnico, avendo già diretto un paio di pellicole e curato precedentemente la fotografia in qualche cortometraggio; il secondo ha già sulle spalle una quindicina d’anni di carriera come attore ed è alla sua opera prima dietro la macchina da presa. Vite perdute è un dramma a tinte oscure che fa buon gioco della fotografia in bianco e nero di Aldo Tonti per alimentare a dovere le atmosfere di questa storia di criminali, violenza e tensione; forse la risoluzione è un po’ semplice, ma la tenuta narrativa è discreta e la storia si lascia seguire volentieri. La sceneggiatura è di Gianni Putticini, Vittoriano Petrilli e dei due registi. Una pellicola dal budget ridotto, ma sfruttato a dovere, che conta per di più su un cast di ottima rilevanza: Jacques Sernas, Virna Lisi, Sandra Milo, John Kitzmiller, Gabriele Tinti, Annie Alberti e lo stesso Mauri sono della partita; montaggio di Leo Catozzo e musiche di Bruno Canfora e Roberto Nicolosi con la voce di Fred Buscaglione. 4,5/10.

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