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The Ecstasy of Wilko Johnson

Regia di Julien Temple vedi scheda film

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La recensione su The Ecstasy of Wilko Johnson

di pippus
8 stelle

33TFF

Pochissime righe per questo docufilm preceduto dalle toccanti parole dello stesso regista Julien Temple, amico del chitarrista dei Dr.Feelgood.

scena

The Ecstasy of Wilko Johnson (2015): scena

Coinvolgente fotografia per documentare in diretta l'unico protagonista che, per esorcizzare l'imminenza della sua morte (gli sono stati "concessi" dai medici 10 mesi di vita) opta per una condotta di vita figlia di quell'invidiabile  stoicismo che vorrei saper adottare qualora mi ritrovassi in un simile costesto. Wilko, anziché deprimersi (forse proprio per non...) decide un tour con la sua band conseguendo chiaramente un enorme successo. Addirittura il suo ultimo disco con il mitico cantante degli WHO Roger Daltrey balza in testa alle classifiche. Il film di Temple è una lunga intervista all'amico Wilko il quale ha così l'opportunità di esternare al pubblico profonde riflessioni sul suo vissuto (passato e presente) stupendosi lui stesso per le nuove modalità con cui riesce, ora, a meditare sui valori essenziali dell'essere al mondo pur, nel contempo, perseverando coerentemente con il suo non essere credente in alcunché dopo il trapasso. Il film è sostanzialmente diviso in due parti: la prima, più drammatica, ante intervento chirurgico (Wilko è sorprendentemente e fortunatamente ancora vivo grazie a una imprevista possibilità di intervento ad alto rischio che gli ha permesso, al momento e non senza problemi, di riprendere a suonare la sua amata chitarra), e la seconda post intervento, ovviamente meno cupa e caratterizzata da quell'ottimismo al quale nemmeno Temple - oltre chiaramente lo stesso Wilko - sperava di poter attingere in corso d'opera.

Coinvolgenti le musiche che potrebbero far virare il genere in rock adrenalinico, e che comunque, nonostante il contesto, sortiscono vibranti e avvincenti effetti nell'animo dello spettatore.

scena

The Ecstasy of Wilko Johnson (2015): scena

Non mi sentirei di consigliarne la visione ai depressi cronici (se non previa ricetta medica) dato il monotematico svolgersi della pellicola. Per tutti gli altri un'originale, benefica, istruttiva ed educativa lezione di vita.

 

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