Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
bisogna rendere atto a de oilveira di essere comunque al di fuori di molti canoni cinematografici. mai facile anche quando lo sembra come per esempio nei primi 50-60 minuti di questo "caso". un uomo(cintra) riesce a calpestare le assi di un palcoscenico per dire assolutamente "il suo caso". deve parlare e lo farà. subito viene intercettato dal portiere(bogousslavski) ed invitato ad uscire esponendo al pubblico il "proprio caso", rischiando il proprio posto di lavoro. poi arriva la prim'attrice(ogier) e ovviamente essendo la prim'attrice inizia a prim'attricizzare e quando si accorge dell'intruso, espone anch'essa il suo "frivolo" caso fregandosene bellamente dei casi altrui. invocato l'autore(personne)reso isterico dalla burocrazia infinita per riuscire a mettere in scena la propria opera, espone il proprio caso di compromessi accettati per riuscire finalmente a vedere rappresentata la propria creatura che oramai è una cosa "altra" talmente è snaturata, alla fine viene interrotto "dal pubblico"(ivanovski) interpretato da uno spettatore che si fa voce di tutti gli altri posti vuoti, venuto in teatro per guardare una rappresentazione che invece si fa desiderare come non mai. patimenti di un'umanità che si fa attore e pubblico in tre prove differenti della stessa rappresentazione con minime variazioni, fino alla rappresentazione finale di un giobbe piagato che non riesce a farsi una ragione del perchè il proprio("proprio"???? il dio è di proprietà di qualcuno? e questo essere proprietà indica sudditanza o padronanza?)dio lo stia facendo soffrire così tanto. che gli attori, l'autore, le maestranze, il pubblico o il semplice uomo generico restino indefferenti a ciò che succede fuori dal palcoscenico sul quale si vorrebbe rappresentare un'opera che vorrebbe più o meno avere solide basi realistiche è palese. può succedere di tutto, anche che un tizio mostri loro le piaghe che tormentano l'uomo nei vari continenti, ma niente li fermerà dal dover esporre il "proprio caso". de oliveira scherza ma ce ne dice quattro e ben assestate, anche se poi ovviamente come dice lo spettatore, si è tanto penato per comprare un biglietto, che si vuole solamente liberare la testa per una novantina di minuti senza tribolare. non ne vogliamo sapere dei "casi" altrui, se non in bella forma e comodamente seduti in poltrona. attori da urlo, come un film del genere richiede, CINTRA, OGIER, BOGOUSSLAVSKI, PERSONNE e IVANOVSKI. grazie ghezzi, grazie fuoriorario!
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