Regia di Lindsay Anderson vedi scheda film
"Photographs fade, memories live forever"
Quanta delicatezza, sensibilità, eleganza in questo film.
Tratto da un lavoro teatrale di David Berry (qui sceneggiatore), il film mantiene del teatro il concentrarsi su pochi personaggi e quella centralità del dialogo che ci permette di scoprire questi personaggi che abbiamo davanti a poco a poco, ricostruendone storie passate e dinamiche presenti.
La splendida fotografia, patinata al punto giusto, e l'ottimo lavoro di camera, si esprimono al meglio già in apertura, quando vediamo, in una sequenza lievemente virata in seppia, quelle che saranno le protagoniste della vicenda in una mattina della loro giovinezza, intente ad avvistare le balene d'agosto, quelle che si possono scorgere, a volte, al largo della costa del Maine, quando l'estate volge al suo termine per lasciar posto all'autunno. Quelle stesse ragazze le ritroviamo, sempre nella stessa casa di allora, arroccata sulla scogliera di un'isola del Maine, tanti anni più tardi, ora anziane, e con loro trascorreremo il tempo di una giornata e di un mattino.
Quelle balene diventano dunque qui il simbolo del tramontare dell'estate della vita quando arriva la vecchiaia, e al contempo il legame con il passato e col mondo dei ricordi. Ma diventano anche il simbolo dell'essere ancora capaci di guardare al futuro, fintantoché, anno dopo anno, ci sarà la voglia di provare ad avvistare il loro passaggio. Quel guardare al futuro che Sarah riesce ancora a fare (quanta dolcezza nel garbato scambio di cortesie col nobile russo Mr Maranov, che ha il sapore di un primo appuntamento giovanile) e che invece Libby, dispotica e inasprita dalla vita, dovrà imparare a fare.
"Le balene d'agosto" è un film pacato, raffinato, dove la cosa più bella è lasciarsi portare dal ritmo dei piccoli gesti, delle chiacchiere di cortesia piene di garbo e delle confidenze più intime della memoria. Ma è un film che non si appiattisce su questo, sapendo non solo rappresentare ma anche emozionare, strappare più di una risata quando Libby/Bette Davis continua a ribadire che non mangerà il pesce di quell'impostore russo, o commuoverti profondamente quando Sarah/Lillian Gish festeggia in solitario il giorno del suo anniversario di matrimonio davanti a due rose e a alla foto di un uomo che non c'è più.
"Le balene d'agosto" è anche un grande omaggio. Una grande,elegante, uscita di scena per un'incredibile Lillian Gish (qui 94enne) che aveva iniziato la sua carriera di attrice nel lontano 1912. Sarà anche il penultimo film di una magnetica Bette Davis e l'ultimo per Ann Sothern, nonchè l'addio al grande schermo da parte del regista, Lindsay Anderson, che dopo questa pellicola si dedicherà solo alla televisione.
"Le balene d'agosto" uscì in sordina, senza grandi clamori al botteghino: tutti però nell'ambiente si aspettavano che la Gish e la Davis venissero nominate all'Oscar, se non altro come segno di rispetto e omaggio per due carriere così longeve. Le nomination non arrivarono (vergogna!) e a sorpresa la sola'che ne ricevette una (meritata, nonchè unica della sua carriera) sarebbe stata invece Ann Sothern (qui coetanea della Davis anche se sembra molto più giovane) per la sua gustosa interpretazione di Tisha.
Un film da vedere e rivedere, perchè anche quando si pensa di essere "troppo vecchi per fare nuovi progetti" si può sempre cambiare idea e decidere di aprire quella famosa portafinestra nel muro. :)
"You can never tell...You can never tell"
davvero dolce, lieve e stupenda. D'obbligo lasciar scorrere i titoli di coda.
gentile e garbata come tutto il resto di questo film
interpreta con garbo la parte della sorella più pacata e servizievole ma non priva di risolutezza. Non può non emozionare vedere sullo schermo a 94 anni colei che insieme alla Pickford fu la più grande diva del cinema muto. La Gish fu tra coloro che riuscirono a transitare al sonoro, ma col venire meno del suo stardom si allontanò progressivamente dagli schermi cinematografici per dedicarsi a lavori televisivi. Chiudere la propria carriera a quell'età e come protagonista di un "vero" film è la più bella uscita di scena che potesse avere.
magnetica anche a 79 anni, dà una forte caratterizzazione al personaggio di Libby. Il suo chiamare Sarah continuamente, l' apostrofarla con un "busy, busy, busy, always busy" o il ribadire costantemente che lei non mangerà quel pesce di Mr Maranov, costituirebbero già ragion sufficiente per vedere il film.
presenza maschile discreta ed elegante, il suo personaggio, ottimamente interpretato, porta nella vita delle donne dell'isola (e nella pellicola) la cavalleria dei bei tempi che furono. (ma sarà stato davvero un nobile russo in esilio oppure un impostore come sosteneva Libby? :) )
gustosissima interprete di Tisha, era coetanea di Bette Davis anche se le si darebbero 15 anni di meno. Finire la propria carriera con la propria prima nomination all'Oscar deve essere una bella soddisfazione.
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