Regia di Lindsay Anderson vedi scheda film
Teatro filmato di classe, "Le balene d'agosto" rappresenta l'addio di Anderson dal cinema britannico che, dopo "Britannia Hospital", dopo averlo emarginato, l'aveva bandito definitivamente, e il commiato dal cinema tout court. Il film alterna parti fin troppo patetiche ad altre realmente emozionanti, dovute anche alla felice scelta di due attrici che hanno, più o meno, l'età dei personaggi che interpretano: ne hanno, pertanto, i palpiti, le movenze, i tremori, le espressioni. Come ha giustamente scritto Alberto Crespi, Lillian Gish e Bette Davis "sono il film", senza che per questo il suo valore ne sia sminuito. Forse sono anche le balene del titolo, due attrici come non se ne vedono più, nell'oceano cinematografico. E Lindsay Anderson, vecchio (neanche troppo: nel 1987 aveva 64 anni, l'età cantata dai Beatles) anarchico legato alle tradizioni dell'Impero Britannico, compie una doppia piroetta andando inaspettatamente a girare in America, ma senza accettare le regole hollywoodiane, pur tuttavia omaggiando, con la scelta di cotanti attori - oltre alle due dive del passato vi è l'orrorifico Price e il "fordiano" (Ford fu sempre il principale punto di riferimento di Anderson) Harry Carey jr. - gli anni d'oro di Hollywood, che il regista di Bangalore aveva in gioventù, con il suo "free cinema", contribuito a rendere superato.
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