Regia di Guido Chiesa vedi scheda film
Discreta commedia agrodolce. Remake di un film messicano. Superlativo Abatantuono.
Vincenzo Liuzzi è un ricco imprenditore pugliese, che ha fatto fortuna in quel di Milano. Sua moglie è morta da qualche anno e i suoi tre giovani figli, sono cresciuti privi dell'educazione materna e anche senza precisi precetti da parte del padre. Matteo il primogenito,è perso in idee tanto "strepitose" quanto inconcludenti,Chiara fa vita mondana,frequenta locali alla moda e si intrattiene con Loris,PR di ristoranti trendy e Andrea, iscritto a filosofia non da esami,ma si occupa di circuire donne più grandi, insomma ragazzi vissuti nella bambagia,con tanti privilegi, sensa alcun senso di responsabilità,con una quotidianità leggera,viziati e adagiati su una vita facile e senza alcun bisogno di guadagnarsi la pagnotta. Vincenzo allo scopo di riportarli con i piedi per terra,architetta una fantasiosa messinscena,con cui fa credere ai ?gli che l'azienda di famiglia sta fallendo per bancarotta fraudolenta e loro sono perciò costretti ad un’improvvisa fuga,andando ad abitare in una vecchia e ormai fatiscente casa di famiglia, sita in un piccolo paese, in Puglia. Per sopravvivere,in una situazione siffatta, Chiara, Matteo e Andrea dovranno rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare,cosi Chiara si improvviserà cameriera nel ristorante dove lavora un certo Rocco, un suo vecchio spasimante, Matteo dovrà prestare la sua opera in una ditta sgomberi e Andrea s'inventerà un lavoro di rappresentante porta a porta per una crema dimagrante alla melma scozzese.
Ispirandosi, alla lontana, ad un film messicano di grande successo in patria "Nosotros los nobles"di Gary Alazraki,Giovanni Bugnetti e Guido Chiesa hanno intessuto una storia ,tutto sommato divertente, per una commedia condita di intrighi ed equivoci,sul filo di un agro-dolce umorismo sociale, sfruttando appieno la gestualità e le multiformi risorse attoriali di Diego Abatantuono.Il regista cuce con brillantezza i percorsi di personaggi,che all’inizio sono in crisi e in contrasto e poi via via sempre più capaci di conoscersi,di dialogare e perfino di collaborare. .
La tesi di fondo è che i giovani devono guadagnarsi con i propri mezzi i loro agi,per non vivere di rendita ed essere capaci di costruire autonomamente il proprio futuro.Idea di base dunque molto felice,anche se la sceneggiatura qua e là, mostra qualche lacuna. Eccellente la prova di Abatantuono e ottima quella di Catania,Facchinetti se la cava egregiamente
Nel complesso è un film piacevole,ma non indimenticabile.
.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta